Per Ostuni e Fasano c’erano pochi dubbi: non solo la riassegnazione della Bandiera Blu era stata di fatto preceduta da una comunicazione della Fee agli uffici comunali, ma anche perché si tratta dell’unico tratto della costa della provincia di Brindisi dove non solo si trova il parco regionale delle Dune costiere, ma dove servizi primari e servizi al turismo sono da tempo ad un certo livello, a valorizzare ulteriormente cale rocciose e spiagge dove anche l’intervento privato (come nei casi dello storico Villaggio Valtur e del villaggio di Rosa Marina) ha avuto un effetto conservativo di equilibri essenziali.

Per Ostuni è la ventiduesima, sorpresa invece per l’assegnazione della Bandiera Blu a Carovigno, territorio in cui ricade sì gran parte dell’Area marina protetta di Torre Guaceto e della Riserva naturale dello Stato, ma per il resto segnato da una estesa e continua cementificazione, e dove la maggior parte del litorale, se si escludono i tratti in concessione demaniale (eccessivi per numero), non viene sottoposto a pulizia e manutenzione da tempo immemorabile, e dove ad esempio le reti fognarie delle borgate devono essere ancora connessi al nuovo impianto di depurazione di Bufalaria, come del resto anche quello dello stesso centro abitato principale.

Basterà Torre Guaceto a coprire tutto il resto? Non pare sia questa la logica dichiarata dalla Fee. Ma tant’è. Il problema dovrebbero porselo le associazioni ambientaliste locali, prima che i problemi della costa di Carovigno vengano sommersi dagli immancabili trionfalismi.