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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

“Assenteismo alla Asl”: la Cassazione respinge i ricorsi, condanne definitive

Gli Ermellini: “Inammissibili”. Imputati medici, infermieri e fisioterapisti degli ambulatori di via Dalmazia. L’azienda sanitaria e la Regione Puglia parte civile: danni da quantificare in sede civile

BRINDISI – “Ricorsi inammissibili”: la Cassazione ha respinto le istanze dei difensori di medici, infermieri e fisioterapisti, condannati in Appello con l’accusa di truffa ai danni della Asl, dopo la contestazione legata all’assenteismo negli ambulatori di via Dalmazia. Dovevano essere al lavoro, stando a quanto risultava dalla timbratura del cartellino, in realtà erano altrove. Chi a fare la spesa al mercato, chi al centro commerciale, chi nello studio privato, stando al capo di imputazione.

La Corte di Cassazione

La Cassazione

La pronuncia degli Ermellini riguarda gli imputati che speravano di ottenere un annullamento con rinvio anche per ottenere il riconocimento della prescrizione, ossia l'estizione del reato per il trascorrere del tempo. Niente da fare, le condanne definite dalla Corte d’Appello di Lecce sono, quindi, definitive. L’Azienda sanitaria locale è parte civile ed è stata rappresentata in giudizio dall’avvocato Rosario Almiento: la quantificazione dei danni, materiali e di immagine, conseguenti alle condotte contestate, è rimessa al giudizio in sede civile. Parte civile anche la Regione Puglia.

Le condanne

Queste le condanne passate in giudicato, essendo chiuso il processo con la definizione dei tre gradi di giudizio: Marisa Barnaba: un anno e tre mesi e 15 giorni, Maddalena Turi: un anno e 10 mesi, Isa Capriglia: un anno e tre mesi; , Vincenza Coralba Buonfrate: un anno Vito Capone: 1 anno e tre mesi , Michele Ciciriello: due anni; Carmela Corvetto: un anno e tre mesi;  Biagio Deleonardis: un anno e quattro mesi; Umberto De Vincentis: due anni; Annarita Greco: sette mesi;  Cosimo Guadalupi: due anni; Domenica Guarino: un anno e quattro mesi; Liliana Leone: un anno e quattro mesi;  Vincenza Macchitella: un anno e quattro mesi;  Maria Lucia Moccia: un anno, Maria Gabriella Mongelli: un anno e sei mesi; Maria Palazzo: undici mesi e  15 giorni;  Patrizia Palma un anno, Antonio Pantaleo: un anno e sei mesi; Ruggiero Luigi: un anno, Maria Schina: un anno, Luigina Stefani: un anno, Antonella Trapani: un anno, Loredana Comunale: un anno, Lucia Padula: un anno; Antonella Cavallo: un anno, Teodoro De Castro: un anno e 25 giorni ; Michele Campanelli: un anno; Graziella Ribezzi: sette mesi.
Il Tribunale di Brindisi era arrivato a condanne sino a tre anni di reclusione. In relazione ad alcune condotte c’era il rischio di prescrizione, con estinzione del reato, come aveva ricordato il presidente della sezione unica della Corte d’Appello di Lecce, Vincenzo Scardia.

Controlli dei Nas dei carabinieri

L’inchiesta

Nel periodo d’inchiesta furono nascoste quattro telecamere all’ingresso degli uffici Asl di via Dalmazia, a Brindisi, nei pressi delle postazioni delle macchinette smarcatempo. I fatti contestati risalgono al 2009 e al 2010 e in 26 furono arrestati su ordinanze di custodia eseguite dai carabinieri del Nas di  Taranto

La difesa

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Laura Beltrami, Mauro Masiello, Massimiliano Nimis, Giuseppe Lanzalone, Ladislao Massari, Simona Ermanno, Domenico Tanzarella, Gianfranco Castrignanò, Vito Cellie, Mauro Masiello, Massimo Manfreda, Lorenzo Durano, Angela De Cristofaro, Vincenzo Farina, Karin Pantaleo, Orazio  Vesco, Gianluca Palazzo, Roberto Cavalera, Alfonso Tatarano, Carlo Tatarano, Giuseppe Martino, Donato Musa, Gianpiero Iaia, Gianvito Lillo, Vita Lofino, Leonardo Convertini, Paolantonio D’Amico, Francesco Paolo Sisto, Angelo Anglani, Francesco Musci, Alessandro Caiulo, Cinzia Cavallo, Mario Mari, Giancarlo Camassa, Raffaele Missere, Roberta De Castro, Mariano Fiore, Fabio Cardanobile, Carmela Roma, Antonio Maurino, Daniela Faggiano, Mirella Ramundo, Giampaola Gambino.

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