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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Assenteismo, patteggia la pena e torna libera una delle donne "marca-cartellini"

BRINDISI – Un anno e cinque mesi di reclusione e concessione della libertà per Concetta Convertino, 57 anni, brindisina, dipendente della Logica Servizi Srl, agli arresti domiciliari dal 15 novembre scorso perché coinvolta nel mega-assenteismo accertato nella sede dell’Asl di Brindisi di via Dalmazia. La Convertino, accusata di timbrare in blocco i cartellini di presenza per conto degli altri dipendenti assenteisti , ha patteggiato la pena davanti al gip Eva Toscani su richiesta del suo difensore, avvocato Giuseppe Guastella. Concetta Convertino, seguendo le orme della sua collega Antonella Cavallo, 36 anni, altra inserviente che si adoperava a timbrare in blocco, per conto terzi, i cartellini, nel corso dell’interrogatorio di garanzia ammise tutto, confermando le dichiarazioni rilasciate il giorno prima dalla Cavallo.

BRINDISI – Un anno e cinque mesi di reclusione e concessione della libertà per Concetta Convertino, 57 anni, brindisina, dipendente della Logica Servizi Srl, agli arresti domiciliari dal 15 novembre scorso perché coinvolta nel mega-assenteismo accertato nella sede dell’Asl di Brindisi di via Dalmazia. La Convertino, accusata di timbrare in blocco i cartellini di presenza  per conto degli altri dipendenti assenteisti , ha patteggiato la pena davanti al gip Eva Toscani su richiesta del suo difensore, avvocato Giuseppe Guastella. Concetta Convertino, seguendo le orme della sua collega Antonella Cavallo, 36 anni, altra inserviente che si adoperava a timbrare in blocco, per conto terzi, i cartellini, nel corso dell’interrogatorio di garanzia ammise tutto, confermando le dichiarazioni rilasciate il giorno prima dalla Cavallo.

Era vero che timbrava i cartellini che le venivano affidati, era vero che medici, infermieri, tecnici di laboratorio e personale amministrativo si assentavano nonostante risultassero presenti. Lei e la sua collega si prestavano a questo giochetto perché se non avessero accettato di farlo si sarebbero trovate ben presto con una miriade di reclami appesi in bacheca e il loro lavoro di inservienti si sarebbe andato a far benedire. “Io ho famiglia – si giustificò Concetta Convertino – e non potevo certo permettermi di perdere il lavoro”. Qualche volta l’ha fatto volutamente, per fare un favore all’amico o all’amica. “Mi chiedevano di timbrare perché avevano bisogno di uscire prima perché dovevano andare a prendere i figli sa scuola o per un’improvvisa emergenza”, aggiunse la Convertino, ammettendo che l’andazzo andava avanti da tanto tempo.

Il 15 novembre il colpo a sorpresa. I carabinieri del Nas di Taranto si presentano nelle abitazioni di ventiquattro dipendenti della Asl per notificare loro i provvedimenti di custodia cautelare ai domiciliari chiesti dal procuratore Marco Di Napoli e dal sostituto Adele Ferraro ed emessi dal giudice per le indagini preliminari Eva Toscani. Tra gli arrestati ci sono sei medici, nove infermiere, nove tra tecnici e amministrati e due addette alle pulizie. Arrestati in flagranza anche altri due medici, mentre trentasei sono le informazioni di garanzia. Altre otto dipendenti sono state sospese dal lavoro per due mesi

Il via vai che si verifica nella sede di via Dalmazia viene filmato dai carabinieri che si muovono a seguito di alcuni esposti inoltrati da utenti esasperati dalle lunghe liste di attesa per potersi sottoporre a esami diagnostici. Da aprile a settembre 2009 la telecamera posta sopra la macchinetta segnatempo registra ogni movimento di chi entra, di chi esce. C’è anche qualcuno invisibile che è presente al lavoro senza avere timbrato il cartellino. Niente di soprannaturale, solo il ricorso alle due inservienti compiacenti che timbravano i cartellini su richiesta.

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