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Cronaca

“Assenteisti all’Asl”: 36 imputati nel processo d’Appello

Medici, infermieri, tecnici, fisioterapisti dopo aver timbrato il cartellino, secondo l'accusa, si allontanavano dagli ambulatori di via Dalmazia, a Brindisi: alcuni tornavano a casa, altri andavano a fare la spesa o al bar. Incastrati da telecamere nascoste, conseguenze sulle liste d'attesa per le visite

BRINDISI – Tempo d’appello per i 36 imputati condannati dal Tribunale di Brindisi per truffa aggravata ai danni della Asl e per falso, dopo l’inchiesta sugli assenteisti negli ambulatori di via Dalmazia: medici, infermieri, tecnici, fisioterapisti dopo aver timbrato il cartellino, secondo l’accusa, si allontanavano dal posto di lavoro, alcuni tornavano a casa, altri andavano a fare la spesa o al bar, con conseguente allungamento delle liste d’attesa per le visite.

assenteisti asl-2Le contestazioni mosse dal pm Milto Stefano De Nozza sono state confermate in primo grado, con sentenza del giudice Giuseppe Biondi, a conclusione del dibattimento, nel mese di giugno dello scorso ano, con condanna a pene comprese tra sei mesi e tre anni.

Gli imputati che hanno appellato la sentenza sono: Marisa Barnaba, Maddalena Turi, Isa Capriglia, Vincenza Buonfrate, Vito Capone, Michele Ciciriello, Carmela Corvetto, Biagio De Leonardis, Umberto De Vincentis, Annarita Greco, Cosimo Guadalupi, Domenico Guarino, Liliana Leone, Vincenza Macchitella, Maria Lucia Moccia, Maria Gabriella Mongelli, Maria Palazzo, Patrizia Palma, Antonio Pantaleo, Mario Poli, Luigi Ruggiero, Maria Schina, Luigina Stefani, Antonella Trapani,  Loredana Comunale, Lucia Padula, Antonella Cavallo, Teodoro D Castro, Michele Campanelli, Graziella Ribezzi, Antonia Saponaro, Carmelo Panna, Eupremio Cozzoli, Maria D’Amico, Maria Costantina Putignano, Antonio Carmelo Vitale.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Massimiliano Nimis, Giuseppe Lanzalone, Ladislao Massari, Simona Ermanno, Domenico Tanzarella, Gianfranco Castrignanò, Vito Cellie, Mauro Masiello, Massimo Manfreda, Lorenzo Durano, Angela De Cristofaro, Vincenzo Farina, Karin Pantaleo, Orazio  Vesco, Gianluca Palazzo, Roberto Cavalera, Alfonso Tatarano, Carlo Tatarano, Giuseppe Martino, Donato Musa, Gianpiero Iaia, Gianvito Lillo, Vita Lofino, Leonardo Convertini, Paolantonio D’Amico, Francesco Paolo Sisto, Angelo Anglani, Francesco Musci, Alessandro Caiulo, Cinzia Cavallo, Mario Mari, Giancarlo Camassa, Raffaele Missere, Roberta De Castro, Mariano Fiore, Fabio Cardanobile, Carmela Roma, Antonio Maurino, Daniela Faggiano, Mirella Ramundo, Giampaola Gambino.

Parti civili sono la Asl di Brindisi, rappresentata dall’avvocato Rosario Almiento, e la Regione Puglia.

Fonti di prova dell’inchiesta restano le immagini registrate da telecamere nascoste all’ingresso degli uffici Asl di via Dalmazia, a Brindisi, nei pressi delle postazioni delle macchinette smarcatempo. I fatti contestati risalgono al 2009 e al 2010 e in  26 furono arrestati su ordinanze di custodia eseguite dai carabinieri del Nas di  Taranto.

Quelle immagini furono proiettate nell'aula del Tribunale di Brindisi nel corso del dibattimento: furono riprese in diverse circostanze alcuni addetti alle pulizie che strisciavano i badge altrui. La condotta è stata contestata successivamente a  medici, infermieri, tecnici, fisioterapisti seguiti dai militari per documentare gli spostamenti.

Nelle motivazioni della sentenza di primo grado, il giudice ha rimarcato la particolare “gravità delle condotte dei medici” motivo della condanna alla pena più elevata, inflitta a un odontoiatra.  Quanto ai dirigenti avrebbero dovuto controllare, e pretendere il rispetto delle regole da parte dei sottoposti, dandone l’esempio.

Lo scorso mese di gennaio, il caso dell’assenteismo documentata nell’ambulatorio della Asl finì alla ribalta nazionale perché si scoprì che uno degli imputati ottenne il riconoscimento di una promozione.

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