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Associazione mafiosa, estorsione, rapina, detenzione di armi e droga: 13 arresti

Il provvedimento è il risultato di una complessa ed articolata attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile di Brindisi indirizzata a cogliere ruoli e competenze criminali di un gruppo malavitoso organico alla frangia brindisina dell’associazione di tipo mafioso “Sacra Corona Unita” operativo nei quartieri Sant’Elia e Paradiso della città di Brindisi

BRINDISI - Associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, rapina, detenzione e porto di arma da fuoco e reati in materia di sostanza stupefacenti. Sono questi i reati contestati a 14 soggetti coinvolti in un'operazione della Polizia alle prime ore del giorno di oggi, lunedì 30 gennaio. Gli investigatori della Squadra Mobile di Brindisi, con il supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Puglia Meridionale” e del Commissariato di Polizia di Mesagne, su ordine della Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Lecce hanno dato  esecuzione al provvedimento di applicazione della misura cautelare emessa il 9 agosto 2022 dal Tribunale del Riesame di Lecce - a seguito di impugnazione proposta dalla medesima Procura avverso l’ordinanza del G.I.P. emessa il 28.6.2022 - divenuta irrevocabile il 25.1.2023 a seguito della pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, nei confronti di 14 persone. Il provvedimento ha disposto la misura cautelare in carcere per sei soggetti con ruoli apicali all’interno del sodalizio mafioso, alcuni già detenuti per altra causa, la misura cautelare degli arresti domiciliari per altri sette soggetti, due dei quali anch’essi già ristretti per altra causa e la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. per un solo soggetto.

Stando al Riesame, è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di: Gianluca Volpe (di Brindisi, 26 anni); Marcello Campicelli (di Brindisi, 59 anni); Alessandro Coffa (di Brindisi, 40 anni); Valerio Protopapa (di Brindisi, 49 anni); Francesco Raia (di Brindisi, 41 anni); Salvatore Mario Volpe (di Brindisi, 28 anni). Sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti di: Giovanni Bagnuli (di Brindisi, 70 anni); Pietro Corsano (di Brindisi, 54 anni); Salvatore Antonio Del Monte (di Brindisi, 30 anni); Daniela Elia (di Brindisi, 53 anni); Rosaria Lazoi (di Brindisi, 61 anni); Nyuma Clarissa Lazzaro (di Brindisi, 23 anni); Giovanni Quinto (di Brindisi, 24 anni); Marco Sirena (di Brindisi, 33 anni); Cosimo Totleben (nato a Bologna, residente a Brindisi, 38 anni). Due di questi ultimi nomi erano già ristretti. Le persone arrestate oggi erano già indagate a piede libero nell'indagine che sfociò in alcuni arresti il 14 luglio 2022. All'epoca, vennero rigettate le misure cautelari nei confronti degli odierni arrestati, misure cautelari che sono state invece prima disposte e poi eseguite oggi.

Il provvedimento è il risultato di una complessa ed articolata attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile di Brindisi - in parte già eseguita il 14 luglio scorso - indirizzata a cogliere ruoli e competenze criminali di un gruppo malavitoso organico alla frangia brindisina dell’associazione di tipo mafioso “Sacra Corona Unita” operativo nei quartieri Sant’Elia e Paradiso della città di Brindisi.

L’indagine aveva già consentito di disvelare vari presunti episodi di estorsione commesse ai danni di alcune attività commerciali del centro e della periferia di Brindisi costretti a pagare in favore della consorteria criminale, anche con cadenza settimanale, una somma di denaro definita “punto”. Gli investigatori della Polizia di Stato avevano anche fatto luce su un presunto episodio di rapina avvenuto in un noto bar di Brindisi nel corso della quale furono arrestati in flagranza i quattro autori materiali che agivano in armi per conto di un esponente di spicco del clan malavitoso presente durante la rapina ma dileguatosi subito dopo in compagnia di un complice all’epoca non identificato, entrambi colpiti nella giornata odierna dal provvedimento cautelare. Le indagini avevano consentito, infine, di disarticolare una presunta rete di spaccio di sostanze stupefacenti riconducibile al clan malavitoso e di documentare come gli esponenti delle piazze di spaccio versavano probabilmente parte dei guadagni dell’attività delittuosa in favore della consorteria criminale sotto forma di “punto”.

Articolo aggiornato alle 10:40 (nomi degli arrestati)

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