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Cronaca

Giovane madre occupa casa comunale: assolta perché ha agito in stato di necessità

Una brindisina di 20 anni si introdusse illecitamente in un alloggio per garantire un riparo al figlioletto di pochi mesi. Non può essere condannata

BRINDISI – Aveva occupato abusivamente un appartamento disabitato del Comune di Brindisi, ma avendolo fatto in uno stato di necessità impellente, non può essere condannata. Il tribunale di Brindisi ha assolto una brindisina di 20 anni che con il figlio di pochi mesi, nel giugno 2020, si era introdotta, senza averne diritto, in un’abitazione situato al rione Paradiso. La donna, difesa dall’avvocato Francesco Monopoli, era stata rinviata a giudizio con decreto di citazione della Procura, per il reato di invasione di edifici. A ottobre 2020 l’immobile era stato posto sotto sequestro preventivo, con decreto del gip del tribunale di Brindisi.

L’amministrazione comunale è stata individuata come parte offesa. Il giudice, con sentenza emessa nella giornata di venerdì (4 febbraio) ha dunque accolto l’istanza di assoluzione presentata dall’avvocato Monopoli, per via del riconoscimento della scriminante prevista dall’articolo 54 del Codice Penale. La giovane madre, del resto, non aveva casa e ha dovuto forzare la porta di un alloggio popolare per garantire un riparo al figlioletto. Ha agito dunque in uno stato di necessità impellente. Il giudice ha inoltre disposto il dissequestro dell’abitazione e la restituzione all’avente diritto, ossia al Comune di Brindisi. 

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