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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Attentati a Ostuni, l'accusa chiede 32 anni di carcere per i quattro imputati

BRINDISI – Dodici anni di carcere per Denis Loparco, dieci per Alfredo Capone, sette anni per Giovanni Basile e tre anni per Pierluigi Cisaria, tutti ostunesi, detenuti, accusati di associazione mafiosa finalizzata a compiere attentati, estorsioni, a minacciare il sindaco di Ostuni Domenico Tanzarella, amministratori, l’avvocato Luca Marzio, i parenti imprenditori del legale, vari imprenditori di Ostuni e dei comuni limitrofi. Sono le richieste fatta dal pubblico ministero Milto De Nozza nel processo denominato “New deal”, il “nuovo corso” della vita politica e civile ostunese aperto, ha detto il pm, dall’iniziativa del sindaco Domenico Tanzarella che ha sfidato la malavita che in quei mesi teneva tutta la città di Ostuni stretta nella morsa della paura.

BRINDISI – Dodici anni di carcere per Denis Loparco, dieci per Alfredo Capone, sette anni per Giovanni Basile e tre anni per Pierluigi Cisaria, tutti ostunesi, detenuti, accusati di associazione mafiosa finalizzata a compiere attentati, estorsioni, a minacciare il sindaco di Ostuni Domenico Tanzarella,  amministratori, l’avvocato Luca Marzio, i parenti imprenditori del legale, vari imprenditori di Ostuni e dei comuni limitrofi. Sono le richieste fatta dal pubblico ministero Milto De Nozza nel processo denominato “New deal”,  il “nuovo corso” della vita politica e civile ostunese aperto, ha detto il pm, dall’iniziativa del sindaco Domenico Tanzarella che ha sfidato la malavita che in quei mesi teneva tutta la città di Ostuni stretta nella morsa della paura.

De Nozza ha dato atto del coraggio di Tanzarella. “Grazie al coraggio civico del sindaco Tanzarella – ha sottolineato il pubblico ministero – è caduto il muro di omertà che legava gli imprenditori. Si sono ribellati, hanno denunciato, ora sono parti civili. E di questo bisogna dare atto al coraggio del sindaco Tanzarella”. L’udienza è iniziata alle 15 ed è stata dedicata interamente alla requisitoria. Milto De Nozza ha parlato per oltre due ore. Dopo avere dato atto del coraggio e del senso di responsabilità del sindaco Tanzarella, ha ripercorso nei dettagli l’inchiesta fatta assieme ai poliziotti del commissariato locale che portò, l’1 aprile del 2009, all’arresto dei quattro ostunesi che, stando all’accusa, per mesi avevano terrorizzato la città, con attentati, minacce, intimidazioni, richieste di denaro. Ed ha concluso liquidando i memoriali di Loparco come inattendibili e praticamente di valore eguale a zero. “E per questo – ha detto il pubblico ministero – procederò nei suoi confronti per il reato di calunnia”.

Loparco in questo processo ha sfornato a più riprese memoriali contenenti la sua autodifesa, affermando di essere stato utilizzati, lui e i suoi colleghi indagati, dal sindaco e da altri politici locali per lotte tra di loro. Poi, una volta che non sono più serviti, sono stati scaricati dal sindaco e dagli altri, che hanno costruito le accuse contro di loro, facendoli arrestare. Carta straccia e credibilità zero ha rimarcato De Nozza. Ha quindi quantificato le richieste. Dodici anni per il capobanda Loparco; dieci per il vice capobanda Capone; sette per Basile e tre per  Cisaria. De Nozza ha chiesto l’assoluzione dal reato di associazione mafiosa e la condanna di Loparco, Capone e Basile per associazione per delinquere semplice dalla quale rimane escluso Cisaria che non ritiene essere coinvolto nel reato associativo e, quindi, la richiesta di soli tre anni di carcere.

Il processo è stato quindi aggiornato al 16 febbraio. In questa udienza parleranno gli avvocati di parte civile. Quindi si andrà al 23 febbraio, giorno in cui inizieranno le arringhe.

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