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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Attentato in centro con "giallo" incluso

BRINDISI - Un colpo di fucile contro un negozio di pelletteria di via Carmine e, a qualche metro di distanza una pozza di sangue. Ovvero un nuovo attentato ad un commerciante, con giallo a latere dipanato alla fine della mattinata dopo una serie di interrogatori in questura di persone che potevano fornire notizie alla Squadra mobile, impegnata nelle indagini coordinate dal dal vice questore Francesco Barnaba. L'unica certezza è la traccia lasciata da un colpo di fucile esploso frontalmente contro la saracinesca del negozio di abbigliamento di Amilcare Mulino. A qualche metro di distanza, i poliziotti della Scientifica hanno trovato e sequestrato una borra di cartuccia di un fucile da caccia calibro 12, caricata a palla singola.

BRINDISI - Un colpo di fucile contro un negozio di pelletteria di via Carmine e, a qualche metro di distanza una pozza di sangue. Ovvero un nuovo attentato ad un commerciante, con giallo a latere dipanato alla fine della mattinata dopo una serie di interrogatori in questura di persone che potevano fornire notizie alla Squadra mobile, impegnata nelle indagini coordinate dal dal vice questore Francesco Barnaba. L'unica certezza è la traccia lasciata da un colpo di fucile esploso frontalmente contro la saracinesca del negozio di abbigliamento di Amilcare Mulino. A qualche metro di distanza, i poliziotti della Scientifica hanno trovato e sequestrato una borra di cartuccia di un fucile da caccia calibro 12, caricata a palla singola.

Il giallo che ha paralizzato la centralissima via Carmine a Brindisi, tra le 8 e le 9.30 del mattino, è maturato tra la tarda serata di giovedì e la prima mattinata odierna. La strada è stata chiusa al traffico per i necessari rilievi del caso, dopo che all’orario d’apertura del negozio, Amicalcare Mulino ha notato il punto di impatto del proiettile. Gli agenti della Scientifica hanno svolto i rilievi oltre che in strada anche all’interno dell’attività commerciale in cui l’esercente vende pelletteria, abbigliamento e borse.

A rendere sulle prime ingarbugliato il puzzle per gli investigatori una pozza di sangue di fronte al negozio, a qualche metro di distanza, proprio sotto la sede brindisina della Gazzetta del Mezzogiorno. L'ipotesi iniziale era quella che potessero essersi concatenati due eventi, ma alla fine erano tre: un avvertimento al commerciante – non nuovo a fare da bersaglio ad atti intimidatori - a suon di fucilate,  i postumi di una rissa avvenuta nella vicina piazza Mercato giovedì sera, al termine della quale il 40enne Alessandro Guadalupi è finito in ospedale, e, in tarda mattinata il malore di un’anziana avvenuto lungo via Carmine, prima ancora che il negozio aprisse e gli agenti arrivassero sul posto. La donna purtroppo ha perso una copiosa quantità di sangue proprio in corrispondenza del luogo “incriminato” prima di essere soccorsa. Per questo la dinamica appariva poco chiara, anche se, se si fosse trattato di sangue derivato dalla ferita di una fucilata la fuoriuscita avrebbe avuto un percorso differente.

All’inizio l’ipotesi più plausibile sembrava che il sangue potesse appartenere a qualcuno dei contendenti rimasto ferito nella rissa, fuggito lungo via Carmine. Ad avvalorare l'ipotesi che non potesse trattarsi di un regolamento di conti avvenuto in strada c'è anche un dato: negli ospedali del brindisino non è stato ricoverato nessun ferito da arma da fuoco. Resta l'avvertimento al commerciante già oggetto di altri atti intimidatori. L'ultimo risale al 29 agosto 2009 quando qualcuno piazzò un ordigno di medio potenziale proprio sulla soglia  del negozio mandando tutto in frantumi.

All'epoca l'ipotesi più accreditata era quella del racket delle estorsioni anche se poi fu chiarito il movente: una vendetta trasversale, in cui Mulino aveva finito per pagare a posto di un parente. La bomba venne piazzata intorno alle 2.15 del mattino svegliando mezzo centro storico e procurando danni per circa 10 mila euro. Dopo due anni di calma però dalle bombe qualcuno ha deciso di passare alle fucilate. Probabilmente esplose in nottata o di primo mattino, prima ancora che aprisse anche il fornaio qualche decina di metri precedente la pelletteria. Nessuno, infatti, ha visto e sentito nulla. Un ritorno del racket?

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