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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Attesa per i marò a Natale

ROMA - A oltre tre mesi dalla chiusura del dibattimento, l'India ha posticipato la sentenza della Corte Suprema sui ricorsi presentati dall'Italia sui due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. La notizia viene da palazzo Chigi che esprime delusione e giudica la decisione incomprensibile. Intanto, dopo l'istanza presentata ieri dal legale dei marò pugliesi sul rientro almeno per Natale a casa per i due, se l'Alta Corte di Kochi in Kerala accettasse martedì la richiesta, il via libera scatterebbe il 21 dicembre.

ROMA - A oltre tre mesi dalla chiusura del dibattimento, l'India ha posticipato la sentenza della Corte Suprema sui ricorsi presentati dall'Italia sui due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. La notizia viene da palazzo Chigi che esprime delusione e giudica la decisione incomprensibile. Intanto, dopo l'istanza presentata ieri dal legale dei marò pugliesi sul rientro almeno per Natale a casa per i due, se l'Alta Corte di Kochi in Kerala accettasse martedì la richiesta, il via libera scatterebbe il 21 dicembre.

L'Alta Corte di Kochi, in Kerala, ha chiesto su questa richiesta il parere del governo centrale. Nella domanda di licenza si ricorda che "i richiedenti sono rimasti in India dal 15 febbraio 2012 e non hanno più potuto rientrare a casa loro in Italia per incontrare i loro famigliari ed amici". I richiedenti, insiste il testo, "desiderano tornare a casa per Natale per trascorrere un po' di tempo con le consorti ed i figli". "I famigliari - si sottolinea - hanno organizzato Messe speciali e cerimonie di preghiere ed è quindi importante che i richiedenti possano essere presenti per partecipare alle cerimonie religiose con famigliari ed amici nelle ultime due settimane di dicembre 2012".

Allegate al documento compaiono 'affidavit' (dichiarazioni giurate) in cui Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che risiedono in un hotel nella punta settentrionale di Fort Kochi, si impegnano a rientrare al termine delle due settimane e a sottoporsi di nuovo al regime di libertà dietro cauzione, che ne limita i movimenti, fino alla sentenza attesa ormai per il prossimo anno della Corte Suprema.

A garanzia delle due dichiarazioni giurate, gli avvocati ne hanno allegata una terza del console generale a Mumbai, Giampaolo Cutillo, che a nome del governo italiano si impegna a far rispettare a Latorre e Girone "tutte le condizioni che la Corte vorrà imporre" in caso di concessione della licenza. E in cui si assicura inoltre che dal momento della concessione del permesso i richiedenti "saranno permanentemente presi in cura, custodia, controllo, supervisione e tutela" dalla Repubblica d'Italia" per garantire che in qualsiasi momento essi possano essere presentati alle autorità giudiziarie o di polizia di Kochi”.

Mentre in una nota diffusa da Palazzo Chigi, si legge: "Il Governo italiano esprime forte delusione e profondo rammarico per il posticipo, a oltre tre mesi dalla conclusione del dibattimento, della sentenza della Corte Suprema indiana sui ricorsi presentati dall'Italia in difesa della giurisdizione nazionale e della immunità funzionale dei due fucilieri della Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India da più di nove mesi".

"Il Governo italiano, - continua la nota di palazzo Chigi - forte delle proprie argomentazioni fondate sul diritto internazionale, ribadisce la propria ferma posizione a fronte delle procedure giudiziarie indiane. Posizione condivisa a livello internazionale, in seno alle organizzazioni internazionali e all'Unione europea, preoccupate per le conseguenze negative che il mancato riconoscimento della giurisdizione dello Stato di invio dei militari avrebbe sull'impegno internazionale nella lotta contro la pirateria in alto mare e nelle missioni di pace all'estero. Il differimento della pronuncia della Corte Suprema non appare assolutamente comprensibile agli occhi delle istituzioni e dell'opinione pubblica italiane e provoca forte preoccupazione".

"Il Governo italiano - prosegue la nota- proseguirà con immutato vigore la propria azione volta a far prevalere le proprie ragioni e a riportare così in Italia quanto prima i due militari del Battaglione San Marco. L'Italia esprime tutta la sua vicinanza a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e confida che un grande Paese come l'India sappia assicurare la positiva e tempestiva soluzione di questo caso".

Intanto da Bala Baluk, sperduta base italiana sulle montagne dell'Afganistan, arriva un regalo per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: lo hanno consegnato i loro commilitoni di stanza al ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, che è andato a trovarli. Si tratta di un foulard del Reggimento San Marco, con le firme di tutti e gli auguri di buone feste, e di due felpe con il logo dell'Isaf, la missione della Nato in Afghanistan. Di Paola ha preso i doni e li consegnerà ai due marò che vedrà nelle prossime ore.

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