BRINDISI - L'ultima sull'Autorità Portuale brindisina è la seguente: per accedere agli atti ci vuole una istanza scritta ai sensi della legge 241 del 1990. Ma questo, stabilisce la legge, vale per i semplici cittadini che intendono utilizzare la normativa sulla trasparenza degli atti amministrativi (il famoso riscontro entro 30 giorni dalla domanda). Ma Michelangelo Greco, oltre che essere un cittadino, è anche un rappresentante dei lavoratori all'interno del Comitato portuale, regolarmente eletto, regolarmente nell'esercizio delle proprie funzioni. E si è visto rispondere, più o meno: "Compili questo modulo".

Diventa sempre più difficile capire quale sia la natura dell'Authority brindisina: dello status di ente pubblico non economico (paradossale, anche sancito dalla legge 84/94) si è già detto, del fatto che anche ci fa parte di un organo di governo dello stesso ente debba fare la domandina al segretario generale per poter prendere visione di un atto pubblico rende la cosa ancora più sconcertante.

Ma probabilmente non finirà così. Michelangelo Greco, dipendente della Bis Srl, una delle imprese portuali più note, sta valutando come rispondere a questo diniego di accesso diretto e immediato agli atti amministrativi dell'Autorità portuale. Se gli atteggiamenti sono questi, chi può parlare di posizioni preconcette nei confronti dell'Authority, sempre più avvertita come corpo estraneo alla vita e alle istanze della città e del territorio (vedi lettera delle associazioni ambientaliste in questa stessa home page)?