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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Atti sessuali in chiesa, imputato l’ex parroco di Bozzano: chierichetto parte civile

Oggi prima udienza del processo a carico di don Francesco Caramia, arrestato il 15 giugno: è ai domiciliari in un convento del Lazio, respinge l'accusa e chiede l'ascolto di 55 testimoni, tra sacerdoti ed ex vescovi. L'inchiesta scaturita dalla denuncia del pediatra del minore che nel 2008 aveva nove anni

BRINDISI – Prima udienza del processo, a porte chiuse, in cui è imputato don Francesco Caramia, l’ex parroco del rione Bozzano di Brindisi, accusato di atti sessuali su un chierichetto che nel 2009, anno della denuncia, aveva nove anni: il prete, arrestato il 15 giugno scorso, è ai domiciliari in un convento del Lazio e tramite i suoi legali ha chiesto l’ascolto di 55 testimoni per dimostrare la sua innocenza.

Il parroco don Francesco CaramiaStamattina il sacerdote non era presente in aula davanti al collegio presieduto da Gienantonio Chiarelli. C’erano i suoi avvocati, Giancarlo Camassa e Rosanna Saracino, i quali hanno anticipato la volontà del prete di partecipare al dibattimento: oggi c’è stata rinuncia trattandosi di udienza per la sola costituzione delle parti.

Come persona offesa si è costituito il minore che nel processo è rappresentato dall’avvocato Carmela Roma: la penalista ha chiesto la citazione del responsabile civile, indicando la Curia, il Tribunale ha rigettato l’istanza a cui si sono opposti i difensori del parroco.

Per l’imputato gli avvocati Camassa e Saracino hanno chiesto l’ascolto di persone che hanno avuto modo di conoscere il parroco anche prima che fosse destinato alla parrocchia San Giustino de Jacobis del quartiere Bozzano, tra catechisti, sacerdoti e vescovi della diocesi di Brindisi-Ostuni. La citazione dei vescovi che hanno guidato la chiesa negli ultimi anni, coincidenti con il sacerdozio di don Francesco Caramia, è stata chiesta anche dall’avvocato della parte civile.

Il pubblico ministero punta su otto testimoni, a partire dalla mamma del ragazzo, per sostenere l’accusa. Le dichiarazioni del minore sono state già acquisite in sede di incidente probatorio. Non è stato chiesto l’ascolto del pediatra che con la sua denuncia fece partire l’inchiesta.

Don Francesco Caramia deve difendersi dall’accusa di atti sessuali compiuti tra il 2007 e il 2008 su un chierichetto di nove anni. Nel fascicolo delle indagini, sono confluite anche diverse intercettazioni ambientali e telefoniche oltre al verbale dell’interrogatorio reso dal minore ritenuto vittima degli abusi davanti al gip del Tribunale di Brindisi il 16 febbraio scorso. All’incidente probatorio ha assistito come consulente della difesa, la criminologa Roberta Bruzzone, volto noto su scala nazionale, anche per una serie di partecipazioni a programmi televisivi.

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