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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Attrezzi rubati già recuperati/ Video

BRINDISI – E’ stata recuperata in un garage del rione Perrino l’attrezzatura rubata la scorsa notte dallo stabilimento dell’azienda metalmeccanica Scandiuzzi Costruzioni, in via Enrico Fermi. I poliziotti della Squadra mobile hanno impiegato appena tre ore per individuare il covo.

BRINDISI – E’ stata recuperata in un garage del rione Perrino l’attrezzatura rubata la scorsa notte dallo stabilimento dell’azienda metalmeccanica Scandiuzzi Costruzioni, in via Enrico Fermi. I poliziotti della Squadra mobile diretti dal vicequestore Alberto Somma hanno impiegato appena tre ore per individuare il covo in cui era stata occultata la refurtiva.

E non si trattava di modesti trapani di uso domestico, ma di utensili industriali di notevole valore economico (video). Gli agenti hanno stimato che ammontasse a 40mila euro il costo complessivo dei 22 pezzi trafugati dall’azienda. Gli autori del colpo erano riusciti a impossessarsi di 6 flessibili, 5 trapani nuovi di zecca, un grosso trapano magnetico (uno di quelli che vengono impiegati per praticare dei fori nelle lamiere della Tour Eiffel di Parigi), un’avvitatrice elettrica e altri utensili di ferro.

I ladri avevano tentato di trascinare via anche un grosso strumento utilizzato per lavorare i massi di pietra, ma hanno dovuto rinunciare all’impresa. La sala operativa della questura è stata informata del furto intorno alle 6, al momento dell’apertura della fabbrica. Ma si presume che il colpo sia stato perpetrato fra le 4 e le 5, visto che il sistema antifurto collegato all’istituto di vigilanza Securpool ha suonato ininterrottamente per quasi un’ora, in tale fascia oraria. La banda era composta da 4-5 individui.

I malviventi si sono aperti un piccolo varco nella grata che delimita un canale per lo scolo delle acque situato al lato del capannone, per poi dirigersi verso il retro dello stesso. Non è stato complicato forzare una finestra collocata all’altezza di circa due metri ed introdursi così nell’immobile, che si estende su un’area di circa 20mila metri quadri.

Alcuni pezzi rubati si trovavano in vari punti del capannone. Altri, invece, erano custoditi in un deposito la cui porta è stata forzata con un piede di porco. La parte difficile dell’assalto è stata trasportare il pesante bottino (solo il trapano magnetico ha un peso di quasi 20 chili) all’esterno dello stabilimento, dove probabilmente i malfattori hanno caricato la merce a bordo di un veicolo. Ogni momento del furto è stato ripreso delle telecamere di sicurezza di cui è dotata la Scandiuzzi, già acquisite e visionate dagli investigatori.

Se gli agenti non avessero subito imboccato la pista giusta, con ogni probabilità, la refurtiva sarebbe finita sul mercato nero già in giornata. E a quel punto, sarebbe davvero complicato ritrovarla. Ma i poliziotti, come già accaduto in occasione di una lunga serie di furti messi a segno nel dicembre del 2012 ai danni dello stesso stabilimento Scandiuzzi, sono stati rapidissimi a recuperare le attrezzature, che nel pomeriggio verranno restituite al direttore della fabbrica.

Quanto all’identità dei responsabili, non vi sono ancora iscritti nel registro degli indagati. Il box in cui sono stati accatastati gli utensili è sprovvisto di numero civico, né si sa chi vi poteva accedere. Ma è fondato il sospetto che la banda entrata in azione la scorsa notte sia la stessa che nel 2012, come dettò, riuscì a svaligiare l’azienda in almeno 8 circostanze. Anche stavolta, però, ai ladri è andata male.

 

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