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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Avvocato sfugge a sequestro per rapina

S.VITO DEI NORMANNI - Sfugge ad una imboscata serale un avvocato civilista di S.Vito dei Normanni, Antonello Bruno, che i banditi attendevano al rientro a casa attorno alle 22,30 di ieri sera. Sul grave episodio stanno indagando i carabinieri delle compagnie di Brindisi e S.Vito dei Normanni. Il fatto è avvenuto a poche centinaia di metri dal luogo dove il professionista vive, la storica masseria Incantalupi, proprietà di famiglia riconvertita da alcuni anni in resort di alto livello, ristorazione e maneggio inclusi.

S.VITO DEI NORMANNI - Sfugge ad una imboscata serale un avvocato civilista di S.Vito dei Normanni, Antonello Bruno, che i banditi attendevano al rientro a casa attorno alle 22,30 di ieri sera. Sul grave episodio stanno indagando i carabinieri delle compagnie di Brindisi e S.Vito dei Normanni. Il fatto è avvenuto a poche centinaia di metri dal luogo dove il professionista vive, la storica masseria Incantalupi, proprietà di famiglia riconvertita da alcuni anni in resort di alto livello, ristorazione e maneggio inclusi.

Antonello Bruno, secondo una sintetica ricostruzione dei fatti, aveva trascorso la prima serata a cena con amici in un locale di S.Vito dei Normanni, presso piazza Leo. Poi, congedatosi, aveva raggiunto la propria auto, una Mercedes, dirigendosi verso Incantalupi. La masseria si trova sulla provinciale 37 bis, che si imbocca sia dalla provinciale S.Vito-Mesagne, sia dalla provinciale che dall'incrocio tra la ex statale 16 per Brindisi e Serranova, svoltando porta alle cave della zona di Autigno e ancora a Mesagne.

Chi aveva predisposto l'agguato, dalle finalità al momento sconosciute, ha seguito la Mercedes dell'avvocato Antonello Bruno da un certo punto in poi, sapendo tuttavia che il professionista avrebbe trascorso la notte nel suo appartamento nella masseria, dove risiede inoltre l'anziano genitore, il noto penalista Giuseppe Bruno (anche il fratello della vittima designata dell'imbocata, Vittoriano, è un avvocato del Foro di Brindisi). E per intrappolare la Mercedes era stato posto di traverso sul lungo viale sterrato di accesso un grosso trattore munito di scuotitore per la raccolta delle olive. Si accerterà poi in seguito che il trattore era stato rubato a Mesagne, e che il furto era stato denunciato alla stazione carabinieri di Latiano.

Ma, svoltando, Antonello Bruno grazie ai fari abbaglianti inseriti ha notato a distanza la sagoma della grossa macchina di traverso sul viale, e pochi secondi dopo si è anche accorto di avere alle spalle un'auto che stava per tagliargli ogni via di fuga. Ciò ha consentito all'avvocato di attuare istintivamente una manovra evasiva e di sganciarsi prima che fosse troppo tardi. Gli individui che probabilmente erano nascosti accanto al trattore, a quel punto, si sono allontanati abbandonando il campo, mentre anche l'auto - di cui l'avvocato Bruno non è riuscito a notare il modello e il colore - si è dileguata.

Sono stati avvertiti subito i carabinieri: la sala operativa di Brindisi ha inviato una radiomobile sul posto, ma dei banditi nessuna traccia. Ignoto il movente e sconosciuti anche i progetti dei banditi: ma considerando che non si imbastisce un progetto così complesso solo per impadronirsi di un portafoglio, probabilmente il gruppo che stava dietro l'agguato voleva sequestrare l'avvocato per obbligarlo poi a fare strada sino all'interno della masseria, disinserire i vari allarmi, e qui poi attuare con calma una vasta razzia sia di oggetti di valore e attrezzature, che probabilmente di cavalli. Tentativi analoghi erano già falliti in passato grazie alla pronta reazione della famiglia di avvocati.

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