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Cronaca

Babylandia, no del Comune a edifici residenziali

Negati i permessi a costruire alla società Deltur. “Destinazione non compatibile con il Piano regolatore”. La spa ricorre al Tribunale amministrativo

BRINDISI – Babylandia, in passato luogo di vacanza e divertimento per i più piccoli, oggi diventa oggetto di lite tra il Comune di Brindisi e la società proprietaria di alcuni immobili all’interno dell’area in via Materdomini. Da un lato c’è la spa Deltur che vorrebbe realizzare due “edifici” con destinazione residenziale, dall’altro l’Ente che nega il permesso a costruire perché ritiene che quella “vocazione” non sia prevista dall’attuale piano regolatore.

Il contenzioso

Risultato: sarà il Tar a decidere se quell’investimento potrà o meno essere realizzato, sezione di Lecce a cui si è rivolta la società con atto notificato l’11 luglio scorso. A parlare, spiegando le ragioni delle parti, quella pubblica e quella privata, saranno gli avvocati. Per la società per azioni, Lorenzo Durano, il quale ha chiesto ai giudici di annullare, “previa sospensiva” la nota del dirigente del settore Urbanistica con cui sono stati negati i permessi a costruire. Per l’Amministrazione ci saranno i legali interni, Monica Canepa ed Emanuela Guarino, nominati dalla Giunta il 6 settembre scorso.

L’ultimo contenzioso sul quale sono chiamati a pronunciarsi i giudici amministrativi riguarda, quindi, il futuro prossimo della zona che ricade nell’area della Sciaia, lì dove l’Amministrazione ha dato il via libera alla realizzazione del primo stabilimento balneare pubblico, CalaMaterdomini. I lavori, iniziati nei mesi scorsi, sono fermi da diverse settimane.

La società

Non potrà partire, invece, il cantiere che la  Deltur spa vorrebbe avviare ai sensi del cosiddetto Piano Casa, così come disciplinato dalla legge regionale 14 del 2009. La società aveva chiesto al Comune il rilascio di due permessi a costruire per fabbricati di sua proprietà inseriti nell’insediamento che ancora oggi viene chiamato  Babylandia, per essere stato colonia marina negli anni Trenta e poi paro di divertimento per bambini.

Immobili in stato precario, facenti parte di un compendio acquisito anni fa con atto a rogito del notaio Alfredo Polito, che Deltur vorrebbe ristrutturare “con destinazione finale residenziale”. Nel progetto è stato specificato che non sono previste modifiche di sagoma o di volume.  Da Palazzo di città, è arrivato il no.

Il Comune

Nell’atto di diniego, il dirigente ha spiegato che la “proposta edilizia non è contemplata negli interventi previsti dalla legge regionale, i quali prevedono l’ampliamento o la demolizione e ricostruzione degli edifici esistenti” e ha aggiunto che “l’attribuzione di una destinazione d’uso residenziale non è compatibile con le zone tipizzate come F nel piano regolatore generale vigente”. Nello strumento urbanistico, l’area è qualificata più esattamente come F4, “zona sanitaria, alberghiera o sportiva”. Non ci sarebbe spazio, in altri termini, per insediamenti residenziali. Non in quella zona. Non all’interno di Babylandia. Adesso la parola, passa ai giudici del Tar. Dovranno prima di tutto verificare se sussistono o meno le condizioni per riconoscere la sospensiva, poi entrare nel merito. I residenti della zona Sciaia, intanto, continuano ad aspettare che qualcosa lì, nel quartiere cresciuto di recente, cambi.

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