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Cronaca

Nonna e nipote in balia delle onde: salvate da un giovane bagnino

Arcangelo Cellie, della Società Nazionale Salvamento, soccorre una donna di 65 anni e una bambina di 5 anni sul litorale di Apani, in un tratto di spiaggia libera

BRINDISI - Erano le 16.30 circa di un afoso 25 giugno e in molte persone si riversavano nelle fresche acque del litorale nord di Brindisi per rilassarsi. Non tutti però possono goderne, non gli uomini del servizio di salvamento.  Difatti vi erano sventolanti le bandiere rosse (balneazione non sicura a causa delle forti onde dei venti) su tutti i lidi presidiati. Così anche per Lido Apani Beach, che per il suo personale di salvamento ha scelto degli uomini formati dalla Società Nazionale Salvamento. Dario Cantoro è uno di loro, oltre che socio della gestione del Lido. Si sono formati dopo una serie di lezioni teorico pratiche ad opera del comandante del locale nucleo dei Cavalieri di Malta, Mimmo Pettinau, ed esame finale della Capitaneria di Porto che particolarmente in questo periodo è chiamata a svolgere le più svariate funzioni di controllo, soccorso, e tutela di tutto il demanio di competenza

Una famigliola, probabilmente bagnanti che usufruivano della spiaggia libera adiacente, era in acqua, quando probabilmente per via di correnti di risacca, si è ritrovata in difficoltà e mentre due di loro riuscivano a portarsi in zona sicura, lo stesso non pare stesse succedendo per una signora di 65 anni circa e di una bimba di circa 5 anni. Il particolare non è sfuggito all’attento occhio dell’addetto di turno che lanciato “i fischi di allarme dalla sua postazione”, il giovane Arcangelo Antonio Cellie.

Questi, dopo aver indossato le dotazioni previste per quel tipo di emergenza, si è tuffato in mare ed in pochi secondi ha riportato prima in zona sicura la bambina, che a causa del suo esiguo peso correva il rischio maggiore di poter essere risucchiata dai mulinelli d’acqua, e poi la signora che la accompagnava (probabilmente la nonna) che a causa delle onde e delle contrapposte correnti di risacca rischiava di continuare ad essere sbattuta su delle rocce affioranti diventate insidiose a causa delle onde. Nel frattempo il suo collega Dario Cantoro monitorava la situazione supportando da terra il giovane collaboratore, con il quale hanno almeno tre briefing giornalieri a seconda delle condizioni meteo, e lo studio costante delle correnti anche terrestri. 

Le parole di Arcangelo: “Sono lusingato di poter espletare il mio servizio qui, ritengo sia uno dei posti più belli d’Italia e a meno di un miglio dalla riserva Nazionale di Torre Guaceto, un luogo intriso di storia e cultura”. “Non mi sento di aver fatto nulla di speciale – prosegue Cellie - ho solo risposto ad un naturale richiamo delle leggi del mare, il soccorso appunto ed ad una più naturale legge etica umana, e poi ripeto la nostra forza è nella squadra! Ci aiutiamo tra di noi ed abbiamo dei protocolli ferrei ai quali attenerci, con i nostri colleghi ci capiamo al volo”. 

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