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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Balneazione, il nostro mare è ok

BRINDISI - Ad aprile è stato effettuato l’ultimo monitoraggio routinario mensile delle acque del territorio regionale pugliese che ne indica il grado di balneabilità. Il Ministero della Salute ha attivato il Portale Acque per la raccolta dei dati e la relativa informazione al pubblico a partire dalla stagione balneare 2010. A decorrere dalla stagione balneare 2010, però con il Decreto legislativo 30 maggio 2008 n. 116, l’Italia ha recepito la Direttiva europea 2006/7/CE sulle Acque di Balneazione.

BRINDISI -   Ad aprile è stato effettuato l’ultimo monitoraggio routinario mensile delle acque del territorio regionale pugliese che ne  indica il grado di balneabilità. Il Ministero della Salute ha attivato il Portale Acque per la raccolta dei dati e la relativa informazione al pubblico a partire dalla stagione balneare 2010. A decorrere dalla stagione balneare 2010, però con il Decreto legislativo 30 maggio 2008 n. 116, l’Italia ha recepito la Direttiva europea 2006/7/CE sulle Acque di Balneazione.

Gli aspetti innovativi introdotti dalla nuova normativa sono diversi, tra i quali: la definizione delle acque di balneazione, intese come aree destinate a tale uso e non precluse a priori (aree portuali, aree marine protette, aree direttamente interessate dagli scarichi, ecc.), la determinazione di soli due parametri microbiologici: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali,la frequenza di campionamento mensile nell’arco della stagione balneare (ad iniziare da aprile sino alla fine di settembre) secondo un calendario prestabilito, il punto di monitoraggio fissato all’interno di ciascuna acqua di balneazione, la definizione dei profili delle acque di balneazione, la classificazione delle acque sulla base degli esiti di quattro anni di monitoraggio, secondo la scala di qualità (scarsa, sufficiente, buona , eccellente), la regolamentazione degli episodi caratterizzati da “inquinamento di breve durata“ o da “situazioni anomale”.

Nel bollettino (reperibile dal portale Arpa Puglia) sono riportati i risultati analitici, prodotti dai dipartimenti provinciali dell’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente, relativi alle acque marino -costiere destinate alla balneazione nelle sei provincie pugliesi. Nel bollettino sono indicati le date di monitoraggio, i punti di campionamento e i risultati analitici per ciascuna delle acque di balneazione designate, con l’indicazione di eventuali superamenti rispetto ai limiti di legge.

Gli enterococchi intestinali ed l’Escherichia coli sono batteri commensali dell'intestino di ogni essere umano ed è proprio grazie ad essi che la digestione ha una resa così precisa (è quella che viene comunemente chiamata "flora intestinale"). Ciò fa pensare che questi batteri siano innocui per l'organismo umano, ma in realtà non è così. Nell'intestino, trovano il loro ambiente ideale e per questo fungono da commensali, tuttavia in altre aree dell'organismo possono trovare ambienti poco favorevoli e, quindi, scatenare fattori di infettività. Motivo per cui questi batteri non devono superare una certa soglia nell'acqua è proprio la loro possibile infettività soprattutto a livello genitale ed escretore. Inoltre gli enterococchi intestinali non riescono a vivere molto a lungo in ambienti acquosi, dunque parametri alti di questo batterio indicano una fonte più o meno massiccia di inquinamento piuttosto recente.

Riguardo i limiti dei parametri biologici, per gli enterococchi intestinali il valore massimo è di  200 Ufc (unità formanti colonie) per 100 millilitri, mentre per l’Escherichia coli è di 500 Ufc per 100 millilitri, una volta superati questi limiti, si è fuori dai parametri legali. Tra le aree di balneazione brindisine la costa più a sud è quella di Lendinuso (frazione di Torchiarolo) al canale Infocaciucci, che dai rilevamenti fatti ad aprile è risultato che gli enterococchi intestinali sono pari a zero mentre l’Escherichia coli è pari ad uno, ma in realtà, in quest’area di balneazione, a volte in estate è risultata inquinata a causa della perdita di liquami in mare, si presume a causa della dispersione dei depuratori situati nei comuni vicini. Mentre l’area balneare più a nord è Torre Egnazia (antistante Case Azzurre, nel comune di Fasano).

Le aree di balneazione brindisine più in evidenza, ma che comunque non superano i limiti massimi previsti dalla legge, sono Torre Guaceto  (nel Canale Reale, che è diventato famoso a causa della presunta minaccia dell’attivazione dell’impianto di depurazione consortile del comune di Carovigno, che scaricherà le acque reflue depurate all'interno del canale, già seriamente compromesso e che sfocia nella zona più importante dal punto di vista ambientale dell'Area Marina Protetta), Torre Canne (a Lido Bizzarro) , e Apani (al Lido San Vincenzo, al Lido Azzurro e al Lido Arca di Noè).

Complessivamente, per quanto riguarda tutta le aree di balneazione  pugliese la situazione non è critica, escludendo Foce Fiume Ofanto, nella provincia di Barletta-Andria-Trani con gli enterococchi intestinali a 1000 Ufc e l’Escherichia coli a 900 Ufc  che come si può notare superano i limiti imposti dalla legge ed sono i tassi più alti rispetto a quelli della foce del fiume Candelaro (enterococchi intestinali 620 e escherichia coli 1000) e al villaggio Residenziale Di Lauro, enterococchi intestinali 400 e escherichia coli 640) , che si trovano entrambe nel comune di Manfredonia.

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