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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Bancarotta, arrestati i D'Astore

BRINDISI – Una bancarotta milionaria ha condotto la procura di Brindisi a chiedere ed ottenere l’arresto degli amministratori e proprietari di uno dei cantieri navali brindisini più noti, i D’Astore. L’operazione è stata condotta col massimo riserbo nella serata di ieri dai militari del Nucleo di polizia tributaria, che ha notificato quattro ordinanze di custodia cautelare, con la contestuale concessione dei domiciliari, agli imprenditori Gaetano D’Astore, alla figlia Michela, alla moglie e al figlio Daniele D’Astore, consigliere della sezione nautica di Confindustria Brindisi e amministratore della Damarin, una delle tre società di famiglia, che si occupa di costruzioni su licenza, vendita, manutenzione nel settore del diporto ed è concessionaria di noti marchi della nautica.

BRINDISI – Una bancarotta milionaria ha condotto la procura di Brindisi a chiedere ed ottenere l’arresto degli amministratori e proprietari di uno dei cantieri navali brindisini più noti, i D’Astore. L’operazione è stata condotta col massimo riserbo nella serata di ieri dai militari del Nucleo di polizia tributaria, che ha notificato quattro ordinanze di custodia cautelare, con la contestuale concessione dei domiciliari, agli imprenditori Gaetano D’Astore, alla figlia Michela, alla moglie e al figlio Daniele D’Astore, consigliere della sezione nautica di Confindustria Brindisi e amministratore della Damarin, una delle tre società di famiglia, che si occupa di costruzioni su licenza, vendita, manutenzione nel settore del diporto ed è concessionaria di noti marchi  della nautica.

Ma la società che ha originato le indagini, nel momento in cui la curatela fallimentare ha preso contezza della situazione, dovrebbe essere la Cantieri Balsamo Srl di via Torpediniera Perseo, alla Sciaia, dove hanno sede anche la Damarin, amministrata da Daniele D’Astore e la Cantieri Balsamo Shipping Srl, amministrata dalla sorella Michela. Secondo gli inquirenti, il fallimento è legato ad un debito di 5,5 milioni di euro nei confronti dell’erario, degli enti previdenziali e assistenziali, e dell’Autorità portuale, si presume per i canoni di concessione demaniale, progressivamente accumulato dalla Cantieri Balsamo, la vecchia società che aveva sede al Villaggio Pescatori e che era stata rilevata dai D’Astore, mentre ai figli dell’anziano maestro d’ascia che ha dato il nome alle società originarie, e che sono assolutamente estranei alla vicenda, rimase il cantiere Navalbalsamo alla foce del Canale Cillarese nel Seno di Ponente.

La Cantieri Balsamo Srl, dunque, si è presentata al fallimento pressoché priva di beni materiali e immateriali, in maniera tanto evidente che gli atti sono stati inviati dal tribunale fallimentare al magistrato inquirente. Innescate le indagini, la polizia tributaria ha accertato una presunta distrazione del patrimonio aziendale per un valore di 3 milioni di euro a favore di una nuova società contenitore,  appositamente costituita per ricevere i beni della Cantieri Balsamo Srl dopo vari passaggi, e dovrebbe trattarsi (la Finanza non ha fornito neppure i nomi delle società) proprio della Cantieri Balsamo Shipping Srl.

Da qui l’individuazione degli estremi per contestare ai D’Astore, con diversi ruoli,  i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e preferenziale aggravata nonché di omesso versamento delle imposte. In questa ricostruzione potrebbero esservi imprecisioni non volute, ma ciò dipende dalla mancanza di particolari sull’indagine, che non sono stati forniti neppure dalla difesa. L’indagini in compenso un nome ce l’ha: “Black Hole”, buco nero. La Cbs Srl si occupa di costruzioni e manutenzioni navali, negli ultimi tempi di pontoni (la Marina è uno dei clienti) e partecipava alle commesse per la realizzazione delle piattaforme per le torri eoliche galleggianti del parco eolico off-shore di Tricase.

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