rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Banda dello scooter, c'è già un fermo

BRINDISI – Fermato dalla polizia un brindisino di 21 anni, residente al quartiere Perrino, e potrebbe essere la svolta nelle indagini sulla banda dello scooter, dopo l’assalto di questa sera al supermercato Dok situato all’imbocco della strada statale 7.

BRINDISI – Fermato dalla polizia un brindisino di 21 anni, Pierluigi Brina residente al quartiere Perrino, e potrebbe essere la svolta nelle indagini sulla banda dello scooter, dopo l’assalto di questa sera al supermercato Dok situato all’imbocco della strada statale 7 Brindisi-Taranto. Brina è stato bloccato dai poliziotti della sezione antirapina della Mobile mentre rientrava a casa. La polizia avrebbe già identificato anche il complice. Brina il 10 febbraio del 2011 fu arrestato all'alba dalle volanti mentre saccheggiava il cantiere del Centro antiviolenza in costruzione nel suo quartiere.

Sulle tracce dei delinquenti si erano messe diverse pattuglie di polizia e carabinieri. E sono stati due poliziotti fuori servizio, i vicequestori Vincenzo Zingaro, capo della Digos di Brindisi, e Gianluigi Lenti, attualmente in servizio a Bari, a inseguire i balordi, costringendoli ad abbandonare nel piazzale del supermarket lo scooter, uno Scarabeo 150 di colore blu, con cui sono giunti sul posto e il bottino: due registratori di cassa carichi di banconote e monetine, per il valore complessivo di alcune centinaia di euro.

I funzionari di polizia si trovavano all’interno del discount insieme ad altre decine di clienti. Stando a una prima ricostruzione dell’accaduto, i malviventi hanno raggiunto l’obiettivo intorno alle 19. Entrambi calzavano un casco di colore scuro e indossavano un paio di giubbini, modello bomber, neri. Uno dei due impugnava una grosso revolver con caricatore a tamburo. Una volta dentro al locale, con marcato accento brindisino, si sono rivolti verso due cassiere urlando: “Lasciate tutto”. Le vittime non hanno opposto alcuna resistenza. I rapinatori si sono impossessati dei registratori di cassa e sono usciti dal Dok.

Resisi conto di essere tallonati, i banditi si sono diretti a piedi verso una stradina di campagna che sorge alle spalle dell’attività commerciale, liberandosi del bottino. Il vicequestore Lenti ha impugnato la sua pistola d’ordinanza, esplodendo tre colpi di pistola in aria. Ma i fuggitivi sono riusciti a dileguarsi nell’oscurità.

Nessuno, per fortuna, ha riportato ferite. Dai primi accertamenti eseguiti dalle forze dell’ordine, è emerso che lo scooter era stato rubato lo scorso 9 ottobre nel rione Casale, presso la cui stazione dei carabinieri era stata sporta denuncia di furto. Gli esperti della scientifica hanno effettuato una serie di rilievi sul casco di cui uno dei due rapinatori si è disfatto durante la fuga e sui registratori di cassa, nella speranza di poter ricavare le impronte digitali dei balordi.

Il modus operandi è lo stesso già visto nella lunga serie di assalti ai danni di supermercati messi a segno nelle ultime otto settimane (quello odierno dovrebbe essere il decimo), per le vie del capoluogo. E uno dei dipendenti del Dok se lo aspettava: “Sapevo – dichiara il ragazzo – che prima o poi sarebbero venuti anche qui”. (Fotoservizio Gianni Di Campi)

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Banda dello scooter, c'è già un fermo

BrindisiReport è in caricamento