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Musica barocca e pioggia: toccata e fuga nel castello causa pioggia

Un "fuori programma" ha caratterizzato il secondo appuntamento del XVII Festival internazionale di musica antica Barocco Festival Leonardo Leo 2014: il concerto intitolato "Pazzo per amore. Cantate, arie e danze nell'Italia del XVII e XVIII secolo", svoltosi sabato presso il Castello svevo di Brindisi

BRINDISI - Un  “fuori programma” ha caratterizzato il secondo appuntamento del XVII Festival internazionale di musica antica Barocco Festival Leonardo Leo 2014: il concerto intitolato “Pazzo per amore. Cantate, arie e danze nell’Italia del XVII e XVIII secolo”, svoltosi sabato presso il Castello svevo di Brindisi.  Un’intermittente pioggerellina di fine agosto ha, infatti, preceduto l’inizio dell’evento e costretto gli organizzatori a modificare velocemente sia il programma sia la location stessa del concerto condotto dal giornalista Raffaele Romano.

Infatti, dalla suggestiva Piazza d’Armi che era stata perfettamente sistemata con tanti posti a sedere collocati intorno ai due palchi (uno per le danze della Compagnia Cdg Danza di Maria Chiara Di Giulio e l’altro per La confraternita de’ Musici, l’orchestra barocca diretta dal Maestro Cosimo Prontera) poco prima delle 22, un’ora dopo cioè il previsto orario d’inizio, al pubblico è stato chiesto di spostarsi nell’androne del castello svevo per iniziare così il concerto al coperto.

Il pubblico nell'androne del castello-001-2Se la parte musicale ha potuto essere eseguita grazie al trasferimento degli strumenti da parte degli stessi musicisti, purtroppo la prevista parte coreografica delle danze è venuta meno per la mancanza di spazio. Un vero peccato non poterla ammirare.  Prima di iniziare la sua direzione al cembalo, il maestro Prontera ha ringraziato quindi il pubblico (qualcuno rimasto anche in piedi pur di ascoltare l’esecuzione della prestigiosa ensemble) con un “Siete grandissimi”, ricordando poi la celebre frase del grande direttore d’orchestra Arturo Toscanini secondo il quale “all’aperto si gioca solo a bocce”. 

Il raffinato percorso musicale proposto ieri sera, incentrato sull’amore e le diverse reazioni che esso suscita, sino alla follia, ha riproposto le antiche e coinvolgenti musiche barocche passando da Claudio Monteverdi a Simone Coya ad Antonio Vivaldi. Il concerto ha avuto l’intento di mettere in risalto quanto la musica popolare del tempo abbia dato a quella colta e viceversa. I brani,  introdotti dal maestro Prontera, sono stati eccellentemente eseguiti, con strumenti antichi e copie di questi  dai musicisti della Confraternita de’ Musici: Raffaele Tiseo e Giovanni Rota ai violini primi, da Laura Scipioni e Cristiano Brunella ai violini secondi, da Gaetano Simone al violoncello, da Maurizio Ria al violone, da Giuseppe Petrella alla tiorba e alle chitarre, da Fedele Palma al colascione e alla chitarra battente e da Vincenzo Gagliani alle percussioni.

Un momento del concerto 2-2Oltre all’orchestra barocca, grande successo di pubblico ha riscosso anche il tenore Alessandro Giangrande, molto applaudito in particolare ne “L’amante impazzito” di Simone Coya e nella Canzone del Guarracino, coinvolgente tarantella scritta da un autore Anonimo.  Il viaggio tra le reazioni suscitate dall’amore è terminato con un’aria scritta dal violinista del Seicento, Marco Uccellini, e detta il “Caporal Simon”, aria sulla quale il maestro Prontera ha chiesto la partecipazione del pubblico che, ben volentieri, ha accettato di “duettare” con l’orchestra.

Il secondo appuntamento del Barocco Festival Leonardo Leo è terminato quindi alle ore 23.46 tra grandi applausi. Il terzo degli otto appuntamenti previsti per questa diciassettesima edizione si terrà questa sera alle 21 nell’atrio interno dell’ex Convento Santa Chiara e s’intitola “Diminutio. La pratica dell’improvvisazione” a cura dell’ensemble Le nuove musiche con Rolf Lislevand alla tiorba e chitarre, Andrè Lislevand alla viola da gamba bassa e David Mayoral alla percussione.

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