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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Fasano

Beni confiscati e lotta al pizzo: eventi

Venerdì 4 maggio, si darà inizio ai lavori di ristrutturazione dell’immobile confiscato alla criminalità organizzata, nella frazione fasanese di Pezze di Greco. L’immobile diverrà centro socio-educativo diurno per minori e un centro di ascolto e di segretariato sociale. Alle ore 12 si terrà una breve cerimonia simbolica di posa della prima pietra, a tagliare il classico nastro sarò il sindaco Lello Di Bari, che per l’occasione, sarà accompagnato dal consigliere comunale delegato ai lavori pubblici, Donato Ammirabile, e dall’ingegnere comunale Leonardo D’Adamo.

Venerdì 4 maggio, si darà inizio ai lavori di ristrutturazione dell’immobile confiscato alla criminalità organizzata, nella frazione fasanese di  Pezze di Greco. L’immobile diverrà centro socio-educativo diurno per minori e un centro di ascolto e di segretariato sociale. Alle ore 12 si terrà una breve cerimonia simbolica di posa della prima pietra, a tagliare il classico nastro sarò il sindaco Lello Di Bari, che per l’occasione, sarà accompagnato dal consigliere comunale delegato ai lavori pubblici, Donato Ammirabile, e dall’ingegnere comunale Leonardo D’Adamo.

L’immobile è quello entrato a far parte del patrimonio del Comune, dopo la confisca alla criminalità organizzata, nel 2008. La struttura è composta da un appartamento ubicato in corso Nazionale e l’altro su via Minò. L’immobile è stato assegnato dal Comune alla “Casa dei giovani” (con sede nazionale in Sicilia) al fine di aprire un Centro socio-educativo diurno per minori e un Centro di ascolto e di segretariato sociale per informare e orientare le famiglie, e i soggetti con problemi, verso percorsi di riabilitazione, di protezione sociale e reinserimento socio-lavorativo. La ristrutturazione se l’è aggiudicata la “Carparelli Costruzioni, srl” per un importo complessivo di 580.699,83 euro.

Il consigliere comunale delegato ai lavori pubblici, Donato Ammirabile, spiega che il progetto era stato inviato, ai fini dell’ottenimento del relativo finanziamento « nell’ambito del “Progetto Astrea per lo sviluppo e la legalità” all’interno del Pon europeo (2007-2013) sulla sicurezza per lo sviluppo e, segnatamente, per le finalità di migliorare la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.  Ebbene, a gennaio 2010 – sottolinea Ammirabile – l’Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali ci comunicò l’accoglimento del nostro progetto e, dunque, il finanziamento dello stesso. Adesso, col sindaco Di Bari, l’Amministrazione comunale chiude il cerchio procedurale e, da oggi, iniziano i lavori di ristrutturazione dell’intero complesso».

Nella stessa giornata, l’associazione Libera e il Comune di Mesagne ospiteranno Daniele Marannano, presidente del comitato “Addiopizzo”, movimento antimafia siciliano impegnato sul fronte della lotta al racket delle estorsioni. Marannano incontrerà gli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale “E. Ferninando” ed al pomeriggio la locale associazione antiracket. Il comitato “Addiopizzo”, nato nel 2004 a Palermo, ha segnato il risveglio del capoluogo siciliano dalla lunga acquiescenza al racket delle estorsioni. Nella città infatti nessuno, da tempo, parlava più di pizzo, sebbene i dati della procura confermassero che l'ottanta per cento dei commercianti cedesse al ricatto.

La mattina del 29 giugno 2004, il centro di Palermo si trovò tappezzato di adesivi listati a lutto con la scritta: “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. L'iniziativa, ideata da alcuni ragazzi, suscitò grande curiosità, oltre all'interessamento di mass media, forze dell'ordine, Procura della Repubblica. “Addiopizzo”  si è impegnato nella campagna "Contro il pizzo, cambia i consumi", si tratta della prima esperienza di consumo critico legata all'estorsione: consumatori che orientano i propri consumi verso un'economia legale, premiando coloro che si oppongono al racket.

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