Beni confiscati, tra ipoteche e licenziati
BRINDISI - In occasione della manifestazione per le vittime di mafia del 21 marzo a Brindisi, la Cgil lancerà la sottoscrizione di due campagne legate ai beni confiscati: “Io Riattivo Il Lavoro” e “ Libera Mutuo”, legate alla perdita dei posti di lavoro e alle ipoteche che gravano sui beni stessi e ne ostacolo l'utilizzo.
BRINDISI - La Cgil aderisce alla mobilitazione in memoria di tutte le vittime pugliesi cadute per mano delle mafie, organizzata a Brindisi dalle associazioni Scuola di formazione politica “Antonino Caponnetto”, Proteo Fare Sapere e A.D. Scacchi per il 21 marzo alle ore 18.00 in piazza Sottile - De Falco.
La manifestazione sarà anche l’occasione per sottoscrivere le due petizioni “Io Riattivo Il Lavoro” e “ Libera Mutuo”, che la Cgil sta proponendo in tutt’Italia per riuscire a far modificare le procedure per il riutilizzo dei beni confiscati. E’ ormai diffusa la consapevolezza che la criminalità organizzata, le mafie, condizionino la vita sociale, produttiva, finanziaria e istituzionale del nostro Paese, incidendo negativamente sulle prospettive di sviluppo.
Oggi 1663 aziende sono coinvolte in processi, per un totale di circa 80.000 lavoratori occupati che, dopo il sequestro e la confisca, si ritrovano spesso senza lavoro e non possono accedere agli ammortizzatori sociali. La campagna “Libera Mutuo”, lanciata il 7 marzo scorso dalla Fisac Cgil, la categoria dei bancari, si inserisce in questo progetto aprendo una petizione per chiedere all’Abi un impegno e una collaborazione con lo Stato e gli Enti Locali attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa che risolva il problema delle ipoteche sui beni confiscati.
Infatti sul totale di 12.000 immobili confiscati alla criminalità organizzata sul 50% grava un’ipoteca, che, di fatto, non permette l’utilizzazione da parte dello Stato e la riassegnazione ad altri. Inoltre crescono gli interessi di mora nei confronti delle Banche che lo Stato non è in condizione di pagare.