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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Viale Commenda

Biblioteca provinciale: "Reale il rischio chiusura". Sorte incerta per 16 lavoratori

"A partire dal 31 marzo, non so cosa si farà". Le parole del dirigente del settore Cultura della Provincia di Brindisi, Mariangela Carulli, confermano quanto sia incombente il rischio che la biblioteca provinciale di viale Commenda possa presto chiudere i battenti. La gestione della biblioteca rientra fra le competenze dell'ente provinciale di cui la Regione, al momento, non intende farsi carico

BRINDISI – “A partire dal 31 marzo, non so cosa si farà”. Le parole del dirigente del settore Cultura della Provincia di Brindisi, Mariangela Carulli, confermano quanto sia incombente il rischio che la biblioteca provinciale di viale Commenda possa presto chiudere i battenti. La gestione della bibliotecaLa biblioteca provinciale di Brindisi-2 e quella del museo provinciale Ribezzo rientrano fra le competenze dell’ente provinciale di cui la Regione, al momento, non intende farsi carico. Per questo vige una situazione di assoluta incertezza sulle sorti di due fiori all’occhiello della città. Perché se la biblioteca è un polo di riferimento per altre 25 biblioteche della provincia e non (anche alcune strutture del Tarantino fanno riferimento al polo brindisino), il museo, con un patrimonio archeologico del valore di milioni di euro, è conosciuto e apprezzato addirittura a livello internazionale.

In questo articolo ci focalizziamo sulla biblioteca, i cui 16 dipendenti (sul libro paga della Provincia) stanno vivendo con grande angoscia questa fase di stallo. Ma anche le decine di studenti che quotidianamente frequentano la struttura temono di poter perdere un punto di riferimento essenziale per i loro studi.

Non è azzardato affermare che la biblioteca, fondata nel 1932 e trasferitasi nei primi anni 80 nella sede di viale Commenda, è una realtà d’eccellenza nel panorama della cultura locale. Fra i servizi forniti, vi sono: la lettura in apposite sale; il prestito bibliotecario; l’interscambio di documenti; la consultazione di volumi 20150319_105128-2fra gli scaffali aperti; un portale web attraverso il quale la biblioteca di Brindisi è in interconnessione con altre 25 biblioteche sparse fra la provincia di Brindisi e di Taranto.

La biblioteca di Brindisi, insomma, è il perno di una rete bibliotecaria i cui servizi sono accessibili anche sul web. Basti pensare che la biblioteca può contare su un numero complessivo di 14mila 155 utenti. Solo nel 2014 si sono registrate al portale altre 1536 persone, fra cuistudenti universitari,  liceali, docenti e persino alunni delle scuole elementari e medie che i genitori affidano al personale della biblioteca, con il quale si è instaurato un rapporto di fiducia reciproca.

LA VIDEOINTERVISTA ALLA SINDACALISTA ELI GALIANO

“Abbiamo cresciuto – spiega il segretario aziendale del sindacato Cgil Fp, Eli Galiano – generazioni di studenti: dalle scuole elementari fino all’università. Accogliamo anche i figli dei primi studenti che venivano a studiare qui”. Entro il prossimo 31 marzo, da quanto riferito dalla dirigente Carulli, verrà stilata una lista del personale in esubero: di quei dipendenti, cioè, che non rientrando nelle funzioni delegate alla Provincia, dovranno essere ricollocati presso altri enti pubblici, con ruoli e mansioni che potrebbero anche non riguardare il settore culturale.Un utente della biblioteca-2

“Questa situazione  - afferma la Galiano - non la viviamo bene da un punto di vista psicologico. La circolare numero 1 della Funzione pubblica 2015 ci considera dei sovrannumeri. Si sta facendo largo un’idea mercantilistica della cultura, che rifiuto”.

“Dal 19 al 31 dicembre – prosegue  Eli Galiano – abbiamo dato vita a un’assemblea permanente nella sala consiliare della Provincia, insieme agli altri colleghi dell’ente. Con l’amministrazione abbiamo un ottimo rapporto. Ci sentiamo continuamente”. La sindacalista rimarca come questa scure si stia abbattendo non solo sui dipendenti, ma anche sulla collettività in generale. “Oltre al settore della cultura – spiega la Galiano – anche quello dei servizi sociali non rientra fra le competenze fondamentali della Provincia. Questo comporta un grosso gap di democrazia. Perché la biblioteca dovrebbe ricoprire un ruolo di coesione sociale. Al suo interno, tutti hanno gli stessi diritti. E’ ovvio che in assenza di un luogo in cui poter accedere gratuitamente alla cultura, il figlio di una famiglia povera avrà meno possibilità di realizzare le sue ambizioni rispetto a quello di una famiglia ricca”. (Nella foto a destra, Eli Galiano con un utente della biblioteca)

20150319_105122-2In questi giorni, i lavoratori stanno valutando se intraprendere delle iniziative di protesta. Anche gli studenti si stanno mobilitando. Alcuni di loro stanno infatti pensando di organizzare un sit in contro la chiusura della struttura. La studentessa universitaria Rossella, habitué della sala lettura, rimarca come la biblioteca di Brindisi sia frequentata quotidianamente da un centinaio di persone. “Noi studenti universitari – dichiara la ragazza – non abbiamo un posto in cui studiare. In estate, nei giorni in cui la biblioteca è aperta solo al mattino, non sappiamo dove andare. L’unica alternativa sono le aule universitarie dell’ex ospedale Di Summa, ma sono sprovviste di aria condizionata. Poi ci sarebbe la Cittadella della ricerca. Ma si perderebbero venti minuti solo per arrivarci e altri 20 per tornare a casa”.

Studenti e dipendenti fanno fronte comune con l’amministrazione provinciale, che vede schierata in prima linea la dirigente del settore, Mariangela Carulli. Questa ammette che il rischio di chiusura della biblioteca è concreto, “stante l’inerzia regionale”.

Oltre alla cultura, ci sono altri settori sulle cui sorti vige un grosso punto interrogativo: i Servizi sociali, la Protezione civile e la polizia provinciale (competente in materia stradale, ambientale e faunistica). Decine di dipendenti, insomma, aspettano con ansia che si sblocchi l’empasse. “Siamo – afferma la Carulli, limitatamente al suo settore – in una grave fase di stallo. Stiamo assistendo a uno scarica barile generale, in cui nessuno si assume le sue responsabilità. La biblioteca e il museo provinciale sono un fiore all’occhiello del territorio. Continuano a dare risultati d’eccellenza, con un ritorno di immagine enorme. Fa male dover chiudere delle realtà che producono e attraggono interessi”. 

A detta della Carulli, museo e biblioteca dovrebbero rientrare nella competenza esclusiva della Regione Puglia, la quale però continua a temporeggiare. “E’ una situazione veramente folle – prosegue il dirigente – pirandelliana. Ci sono contratti che dobbiamo continuare ad assicurare. Ma non abbiamo neanche le risorse per garantire l’apertura straordinaria del museo, se non con spirito di abnegazione del personale”.

In biblioteca, dunque, si naviga a vista. E al momento ancora non si sa cosa accadrà dopo il 31 marzo. 

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