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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Bimbo folgorato: sequestrato autoclave

OSTUNI – Resta attaccato per qualche minuto al rubinetto, folgorato da una scarica di corrente a 220volt, mentre giocava con l’acqua, ciabattine e pantaloncini nella casa di campagna. Fulminato a soli 7 anni, mentre nel giardino si divertiva insieme con la cuginetta sotto l’occhio attento della zia.

OSTUNI – Resta attaccato per qualche minuto al rubinetto, folgorato da una scarica di corrente a 220volt, mentre giocava con l’acqua, ciabattine e pantaloncini nella casa di campagna. Fulminato a soli 7 anni, mentre nel giardino si divertiva insieme con la cuginetta sotto l’occhio attento della zia.

Un fulmine a ciel sereno, quello che si è abbattuto dritto al cuore la famiglia Nacci, in una tranquillo lunedì di agosto, nelle campagne di contrada Abadessa. La tragedia, nella residenza estiva del dirigente del Sunia (il sindacato inquilini della Cgil), lo stimato avvocato Onofrio Nacci, si abbatte intorno alle 20. Il piccolo Riccardo stava giocando davanti al rubinetto quando vi è rimasto come incollato mentre i suoi pugni si stringevano e i suoi muscoli s’irrigidivano.

Pochissimi minuti fatali: il tempo che i presenti in casa, insieme con la mamma, intenta a cambiare la piccola sorellina di due anni, si rendessero conto di quanto stesse accadendo. Poi la corsa disperata per staccare la corrente, quando sarebbe sopraggiunto un corto circuito all’alimentatore dell’autoclave.

Quando una scarica elettrica investe un uomo, i muscoli s’irrigidiscono e il più pericoloso è la lingua, che si accartoccia su se stessa e si ribalta indietro e la morte sopravviene per soffocamento, per un bambino lo shock è ancora maggiore. Poi le urla di disperazione, l’arrivo di alcuni vicini che tentano un primo massaggio cardiaco per rianimare Riccardo e la corsa col cuore in gola fino in ospedale da parte dei genitori, vista la gravità della situazione.

Al Perrino di Brindisi, il piccolo continua a lottare, ma viene sopraffatto dall’arresto cardiocircolatorio, intorno all’1, dopo cinque ore di agonia. La quasi completa chiarezza nella dinamica dell’evoluzione dei fatti, potrebbero far propendere gli inquirenti a non disporre alcuna autopsia.

Le indagini sono condotte dagli agenti dal commissariato di polizia di Ostuni – guidato dal vice questore aggiunto Francesco Angiuli -, sotto la supervisione del pm Giuseppe De Nozza, che hanno ascoltato diverse persone nell’arco della giornata per ricostruire il quadro esatto all’interno del quale è avvenuta la tragedia.

L’inchiesta, aperta al momento senza iscritti nel registro degli indagati e senza ipotesi di reato, mira a ricostruire se possa essere stata una corrente vagante, per un cattivo funzionamento dell’impianto, a togliere per sempre il sorriso al piccolo Riccardo. L’indagine è ancora in corso ed entro le prossime ventiquattrore ogni lato oscuro della vicenda dovrebbe essere chiarito dopo ulteriori approfondimenti. Sotto shock l’intera comunità di Ostuni per una tragedia assurda.

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