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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Villa Castelli

Blitz anti-caporalato in corso con due arresti e un obbligo di dimora

Blitz anti-caporalato dei carabinieri del comando provinciale di Brindisi, che stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre soggetti ritenuti responsabili di concorso in intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravati

Articolo in aggiornamento costante

Blitz anti-caporalato dei carabinieri del comando provinciale di Brindisi, che stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre soggetti ritenuti responsabili di concorso in intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravati. Per due degli indagati, madre e figlio di Villa Castelli sono scattate le manette, mentre per il terzo un obbligo di dimora. "Le indagini hanno consentito di accertare le responsabilità degli indagati dediti al reclutamento e alla gestione di manodopera agricola, sfruttata mediante minacce ed intimidazioni, approfittando dello stato di bisogno e di necessità dei lavoratori".

VECCHIO Chiara, classe 1971-2CALIANDRO Vito Antonio, classe 1987-2Sono stati inoltre raccolti elemento indiziari circa la sottomissione dei lavoratori a condizioni di impiego, metodi di sorveglianza e situazioni alloggiative particolarmente degradanti, a fronte di retribuzioni palesemente sproporzionate rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro effettivamente prestato. Si tratta di una indagine condotta dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana su un giro di reclutamento di mano d'opera agricola soprattutto tra cittadini stranieri. Una delle persone indagate, una donna di origini rumene, di 34 anni, sarebbe riuscita a sottrarsi alle ricerche rientrando in patria.

IL VIDEO DELLE INDAGINI

La denuncia era partita da una bracciante di Villa Castelli, una delle tante sfruttate dai caporali. Trenta euro al giorno per 14 ore di lavoro filate. Il trasporto, per il quale i lavoratori reclutati a Villa Castelli e dintorni pagavano 200 euro al mese, avveniva in condizioni di estrema precarietà e rischio: 14-15 braccianti su ognuno dei due furgoni da nove posti utilizzati dai caporali, in sei nell'auto che faceva parte delle spedizioni verso i vigneti di uva da tavola di Noicattaro, nel Barese.

Si lavorava anche di domenica, hanno spiegato gli investigatori. Non c'era tregua. I braccianti impiegati dai caporali arrestati stamani dai carabinieri al comando del capitano Nicola Maggio, erano una trentina. Dopo la denuncia di una di loro, i militari della compagnia di Francavilla Fontana, assieme alla procura di Brindisi, hanno indagato per tre mesi, prima di consegnare al pm la relazione con i risultati delle attività svolte.

I NOMI

Gli arrestati sono Chiara Vecchio di 45 anni, che organizzava reclutamento e trasporto verso le aziende del Sud Barese dei braccianti, e il figlio Vito Caliandro di 29 anni. La prima ha precedenti per reati contro il patrimonio, il secondo per droga. La rumena, incensurata, probabilmente rifugiatasi in patria, faceva da staffetta durante i trasferimenti su strada dei lavoratori, precedendo i furgoni di qualche chilometro per individuare eventuali posti di controllo. In tal caso avvertiva gli autisti, che facevano scendere i braccianti in sovrannumero.

Indagini anti-caporalato: arrestati madre e figlio

I lavoratori ingaggiati da madre e figlio erano indigenti, costretti ad accettare di riposare solo cinque ore al giorno per pagare il mutuo e mantenere i figli. Stamattina, quando è avvenuto l'arresto, Chiara Vecchio che si trovava nel furgone bloccato dai militari, aveva taciuto che sotto i bagagli dei braccianti, tra i sedili, era nascosta una donna. Se ne sono accorti i carabinieri. La poveretta altrimenti sarebbe finita nel parco auto dove il furgone, sotto sequestro, sarebbe stato portato di lì a poco.

Chiara Vecchio e Vito Antonio Caliandro, a spese dei braccianti sfruttati, vivono in una bella villa dove i carabinieri stamani hanno effettuato una perquisizione, scoprendo che il seminterrato era stato affittato ad una famiglia di lavoratori che vi abitava in condizioni disumane. Le foto della gallery sono eloquenti. Sotto, due file audio in MP3 delle intercettazioni effettuate dai carabinieri.

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