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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Bloccati 900mila euro a società portuale

BRINDISI – Piovono grande di grosso calibro sul sistema dei poteri istituzionali ed economici del porto di Brindisi, da 24 ore a questa parte. Oltre alla sentenza della prima sezione del Tar di Lecce che ha annullato tutti gli atti relativi alla nomina di Iraklis Haralambidis a presidente dell’Autorità portuale, aprendo di fatto la porta al commissariamento dell’ente nelle more del ricorso prevedibile al Consiglio di Stato, arriva pure un maxisequestro di liquidità sui conti correnti aziendali per una notissima “società operante nel settore dei servizi alle imprese di trasporto marittimo”, e cioè alle navi che toccano Brindisi.

BRINDISI – Piovono grande di grosso calibro sul sistema dei poteri istituzionali ed economici del porto di Brindisi, da 24 ore a questa parte. Oltre alla sentenza della prima sezione del Tar di Lecce che ha annullato tutti gli atti relativi alla nomina di Iraklis Haralambidis a presidente dell’Autorità portuale, aprendo di fatto la porta al commissariamento dell’ente nelle more del ricorso prevedibile al Consiglio di Stato, arriva pure un maxisequestro di liquidità sui conti correnti aziendali per una notissima “società operante nel settore dei servizi alle imprese di trasporto marittimo”, e cioè alle navi che toccano Brindisi.

Si tratta di un sequestro per equivalente per un valore complessivo di 900mila euro. A tanto ammonta, secondo gli investigatori del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza, la massa dei versamenti contributi contributivi cui la ditta era obbligata, ma che non ha effettuato pur avendo operato le ritenute in busta paga ai propri dipendenti.

Insomma, stando a questa ipotesi di reato, anche il Durc della società potrebbe non essere a posto? Requisito indispensabile per accedere ad autorizzazioni, concessioni, appalti e gestione di servizi. E ciò potrebbe essere un effetto collaterale tutt’altro che trascurabile, con cui dovrà misurarsi il commissario dell’Autorità portuale che sarà designato dal ministero dei Trasporti (di solito la nomina ricade sul comandante della Capitaneria).

Laconico invece il comunicato della Guardia di Finanza sulle indagini: “Il  vincolo cautelare, equivalente all’ammontare degli omessi versamenti delle ritenute sugli emolumenti corrisposti ai lavoratori dipendenti, è stato applicato su liquidità finanziarie rinvenute sui conti correnti intestati alla predetta società. L’operazione scaturisce da pregressa attività ispettiva, nel corso della quale è stato accertato, per l’anno 2008, l’omesso versamento delle ritenute, con la conseguente segnalazione all’Autorità Giudiziaria del rappresentante legale della società”.

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