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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Bobo al gip: "Evitai il peggio"

BRINDISI – Il giudice delle indagini preliminari Giuseppe Licci deciderà non prima di due giorni a partire da oggi sulle istanze delle difese dei diciotto membri del Comitato spontaneo dei disoccupati, arrestati la scorsa settimana dalla Digos. Il pm Pierpaolo Montinaro ha chiesto infatti 48 ore di tempo per esprimere il proprio parere sulle richieste degli avvocati. Stamani si sono svolti dieci interrogatori di garanzia, serie aperta da quello del responsabile provinciale del Cobas, Roberto Aprile, difeso da Mauro Masiello, e chiusa da quello di Aldo Cigliola, difeso da Laura Beltrami, che era già ai domiciliari per altri fatti. Domani la seconda ed ultima tornata. Gli indagati, tutti ai domiciliari, hanno raggiunto da soli il tribunale.

BRINDISI – Il giudice delle indagini preliminari Giuseppe Licci deciderà non prima di due giorni a partire da oggi sulle istanze delle difese dei diciotto membri del Comitato spontaneo dei disoccupati, arrestati la scorsa settimana dalla Digos. Il pm Pierpaolo Montinaro ha chiesto infatti 48 ore di tempo per esprimere il proprio parere sulle richieste degli avvocati. Stamani si sono svolti dieci interrogatori di garanzia, serie aperta da quello del responsabile provinciale del Cobas, Roberto Aprile, difeso da Mauro Masiello, e chiusa da quello di Aldo Cigliola, difeso da Laura Beltrami, che era già ai domiciliari per altri fatti. Domani la seconda ed ultima tornata. Gli indagati, tutti ai domiciliari, hanno raggiunto da soli il tribunale.

Bobo Aprile ha risposto per un’ora e mezza alle domande del gip e del pm, effettuando una lunga ricostruzioni dei fatti il cui elemento centrale è il ruolo di mediatore, e non di sobillatore, che egli avrebbe assunto nella vicenda, impedendo che l’esasperazione dei disoccupati deflagrasse in maniera devastante. Insomma, Aprile avrebbe assunto la guida di un comitato spontaneo già formatosi – e non da lui promosso – pur non essendoci tra gli aderenti alla protesta alcun iscritto del Cobas.

Perche? Per la semplice ragione poc’anzi illustrata: evitare una situazione di grave conflitto tra disoccupati e Monteco che certamente avrebbe provocato effetti ben peggiori di quelli delle due giornate di manifestazione al centro delle contestazioni di interruzione di pubblico servizio, violenza privata e occupazione di edificio, e quindi causa degli arresti di mercoledì scorso 12 ottobre. Una mediazione che Bobo Aprile avrebbe potuto ben svolgere visto il buon rapporto con Mario Montinaro, l’amministratore di Monteco, costruito dal Cobas che si era mostrato l’unico sindacato – secondo l’azienda – in grado di intrattenere normali relazioni di confronto.

Nodo dolente della questione, ha nuovamente sostenuto Aprile davanti al magistrato, il fatto che Monteco utilizzava aliquote di personale della provincia di Lecce per far fronte alle incombenze del servizio a Brindisi, invece che disoccupati brindisini come il comitato e il Cobas chiedevano. In effetti, ha dichiarato il sindacalista, il comitato avrebbe accertato che in quei giorni Monteco non aveva impiegato aliquote di suoi dipendenti di Lecce, ma avrebbe assunto lavoratori salentini con contratti a termine, respingendo le richieste del comitato.

L’1 e il 2 marzo, poi quelle che vengono considerate occupazioni sono state solo brevi azioni dimostrative cessate a richiesta delle forze dell’ordine, ha detto Bobo Aprile al gip, e il sit-in del 2 marzo 2011 davanti all’ingresso del capannone automezzi della Monteco fu quasi una valvola di sfogo preferibile ad altre manifestazioni più gravi dettate dalla rabbia e dall’esasperazione, e tuttavia fu rimosso quando fu evidente che stava per arrivare la carica delle forze dell’ordine. A nessuno dei lavoratori Monteco, ha affermato l’indagato, è stato impedito di entrare o uscire dal posto di lavoro.

Le risultanze investigative sono sostanzialmente diverse su tutti i punti, e parlano anche di minacce ai dipendenti Monteco avvicinati da appartenenti al comitato dei disoccupati, e di interruzione per ore del servizio di raccolta rifiuti a Brindisi. Ma il gip ha ora sufficiente materiale per valutare se concedere la revoca o una revisione della misura cautelare, oppure se confermarla. In ogni modo l’avvocato Mauro Masiello ha depositato nei giorni scorsi anche una istanza al tribunale del riesame, che esaminerà il caso tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima.

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