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Cronaca Mesagne

Braccio di ferro sull'Armando Franco

MESAGNE – E’ una guerra – senza voce – ma di comunicati e missive tra il sindaco di Mesagne Franco Scoditti e l’Istituto paritario superiore “Armando Franco” che ha sede nella città in uno stabile comunale in via Galvani 1. La responsabile legale della scuola, Carmela Alibrando, aveva dato le dimissioni lo scorso agosto, ma le ha ritirate da pochi giorni. Dopo l’ordinanza di sfratto per la scuola datata 7 luglio 2012, e il successivo ricorso con istanza di sospensione da parte dell’istituto, giovedì prossimo, il Tribunale amministrativo regionale di Lecce si pronuncerà.

MESAGNEE’ una guerra – senza voce – ma di comunicati e missive tra il sindaco di Mesagne Franco Scoditti e l’Istituto paritario superiore “Armando Franco” che ha sede nella città in uno stabile comunale in via Galvani 1. La responsabile legale della scuola, Carmela Alibrando, aveva dato le dimissioni lo scorso agosto, ma le ha ritirate da pochi giorni. Dopo l’ordinanza di sfratto per la scuola datata 7 luglio 2012, e il successivo ricorso con istanza di sospensione da parte dell’istituto, giovedì prossimo, il Tribunale amministrativo regionale  di Lecce si pronuncerà.

“Rivogliamo indietro i nostri locali concessi in comodato d’uso nel 2002 all’Istituto paritario perché sono della comunità e non possono rimanere in mano ad una scuola privata” , ha detto stamani a BrindisiReport.it il sindaco Scoditti. “Noi non vogliamo fare guerra alle scuole private ma non è giusto che i soldi pubblici servano a coprire le spese di una scuola che riceve già finanziamenti o compensi. Abbiamo chiesto loro, più volte, di trovare una soluzione alternativa e quindi lasciare le aule ma non lo hanno mai fatto, ora basta ed è per questo che il 7 luglio gli abbiamo comunicato lo sfratto. Sono 12 anni che il Comune paga per loro tutte le spese e le utenze. Abbiamo anche chiesto alla Provincia di Brindisi di trovare una soluzione che però non è mai arrivata”.

L’Istituto paritario “Armando Franco” è nato nel 2002 grazie alla collaborazioni di più docenti (tra cui anche l’attuale responsabile legale Carmela Alibrando) che hanno creato un’associazione culturale di volontariato no profit dando vita all’Istituto, ed è anche grazie alla concessione in comodato d’uso delle aule dello stabile di via Galvani, decisa dall’allora commissario prefettizio che reggeva il Comune di Mesagne, che l’attività scolastica è stata avviata.

Dopo si sono succedute altre amministrazioni che hanno concesso sempre alla struttura il rinnovo del comodato, fino ad arrivare a quella Scoditti che però adesso è pervenuta alla decisione di ricorrere allo sfratto per riavere i locali liberi e poterli utilizzare diversamente e al servizio della comunità. Nella stessa struttura è ospitato, inoltre, il Forum regionale delle famiglie, che svolge attività anche in collaborazione con la scuola superiore.

La scuola paritaria attualmente occupa una decina di aule, altre, anche se inizialmente a loro sempre concesse, sono state occupate l’anno scorso dall’Archivio di Stato del Comune. Un’altra parte della struttura, dove adesso sono in corso dei lavori, sarà utilizzata per il Comando della Polizia Municipale.

“Ho ritirato le mie dimissioni – ha dichiarato la responsabile legale dell’Istituto Armando Franco a BrindisiReport.it – perché non ci sto che la scuola, la nostra scuola, venga cacciata via. Le mie dimissioni erano dettate da una forte protesta verso l’amministrazione comunale di Mesagne. Siamo una scuola a tutti gli effetti, svolgiamo la nostra attività da 12 anni nel modo più corretto e non riceviamo finanziamenti pubblici e nessun compenso di nessun genere anche perché con la legge 62 del 2000, con l’allora ministro Berlinguer, alla scuola paritaria veniva equiparata a quella pubblica. Abbiamo sempre chiesto un dialogo ed incontri con il sindaco e l’amministrazione ma non ci hanno mai ricevuto”.

“L’ultima volta – dichiara Carmela Alibrando - l’ho fatto a luglio scorso, dopo che l’avvocato del Comune ha chiamato a casa mia per comunicare l’ordinanza di sfratto, e lo ha fatto con mia figlia che ha risposto alla telefonata, cosa poco corretta. Subito dopo ho chiamato personalmente il sindaco Scoditti, il quale mi ha risposto che non poteva ricevermi, che aveva da fare, che era occupato e che non aveva tempo e che gli interessava solo che liberassimo la struttura”.

L’istituto mesagnese riceve un compenso volontario dai frequentanti che sarebbe pari a 70 euro al mese. Gli studenti nella scuola sono poco più di 100, frequentando le lezioni il pomeriggio con 42 docenti e lo scorso anno ci sono stati 48 ragazzi promossi. “La nostra attività scolastica – ha continuato Alibrando – va benissimo e non capisco questo accanimento contro di noi da parte del sindaco. Noi abbiamo anche chiesto un incontro qualche anno fa per far fronte alle spese o pagare un fitto ma anche in quel momento non ci hanno ricevuti”.

“Perché ora arrivare allo sfratto senza aver avuto mai un dialogo? Sarebbe anche stato più giusto rivolgersi ad un giudice – sostiene la Alibrando - che avrebbe dovuto darci almeno 90 giorni di tempo per trovare una soluzione alternativa. Abbiamo ricevuto l’ultimo sopralluogo da parte di un ispettore del Ministero a giugno scorso che ha dichiarato che nella scuola tutto era in regola. Abbiamo tirato via dalle sale giochi i ragazzi e li abbiamo fatti studiare. Perché ora vogliono buttarci fuori?”.

Si aspetta, a questo punto, la decisione del Tar di Lecce per giovedì 6 settembre sulla richiesta di sospensione dello sfratto avanzata dall’Istituto Armando Franco successivamente all’ordinanza del sindaco. Poi si potrà capire che fine farà l’Istituto paritario superiore. Intanto, però, la scuola, continua a ricevere ed accettare le iscrizioni da parte di chi vuol continuare gli studi serali e chi, invece, vorrebbe iniziarli.

Intanto Carmela Alibrando lancia infatti la sfida al Comune. "Fino a quando non vi è accettazione dell’assemblea e sostituzione del presidente, il legale rappresentante dell’Istituto rimane quello precedente, cioè quello dimissionario. Nessuna sostituzione del presidente è avvenuta per l’Isc Monsignor Armando Franco, considerato che l’accesso alla sua sede legale è stato inibito in maniera autoritaria, con il cambio delle serrature, dal Comune di Mesagne".

Con la scuola paritaria si sarebbe schierato anche l'arcivescovo Rocco Talucci: "Anzi, le mie dimissioni sono state immediatamente revocate, stante la solidarietà dell’Aarcivescovo di Brindisi-Ostuni che, per il tramite della Vicaria di Mesagne e dei suoi sacerdoti, è intervenuto in merito, del Forum delle Associazioni Familiari della Regione Puglia, della cittadinanza, comprese le opposizioni di governo, di tutti gli associati all’Istituto (circa 150) con le loro famiglie, nonché della dirigenza regionale e provinciale del Ministero dell’Istruzione". Le iscrizioni all’Istituto per l’anno scolastico 2012-2013 "continuano, pertanto, ad effettuarsi regolarmente all’ingresso dello stesso Istituto".

La replica del sindaco: "Ritengo sia necessario precisare come la signora Carmela Alibrando,  attraverso una perentoria missiva, informava non già di aver rassegnato le dimissioni,  bensì «di non essere più il legale rappresentante» dell'I.C.S “Monsignor Armando Franco” e comunicava di non dover «più essere disturbata nel merito»; se la signora ha nel frattempo cambiato status, nessuno ha avuto occasione di saperlo".

"Risulta infine insolente, ineducata e mendace - afferma il primo cittadino di Mesagne - la ricostruzione inerente i colloqui intercorsi tra noi fornita dalla stessa Alibrando agli organi di stampa, riportando espressioni da me mai pronunciate né in quella surreale maniera interpretabili. L'amministrazione comunale è saldamente consapevole di aver compiuto la scelta più opportuna ed aver riparato a ciò che ormai si configurava come una consolidata ingiustizia nei confronti dell'intera comunità cittadina".

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