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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Brassens e De André: i due amici che non si sono mai incontrati

In comune il cantautore francese Georges Brassens (Sète,1921-Saint Gély-Du-Fesc, 1981) e il cantautore italiano Fabrizio De André (Genova 1940-Milano 1999) avevano molto in comune. Entrambi, infatti, furono riconosciuti dalla critica come due grandi maestri della musica d'autore

BRINDISI - In comune il cantautore francese Georges Brassens (Sète,1921-Saint Gély-Du-Fesc, 1981) e il cantautore italiano Fabrizio De André (Genova 1940-Milano 1999) avevano molto in comune. Entrambi, infatti, furono riconosciuti dalla critica come due grandi maestri della musica d’autore. Nelle loro canzoni raccontavano di emarginati, di ribelli, di prostitute, insomma degli ultimi, e lo facevano scrivendo versi che erano al tempo stesso poetici e irriverenti. Le musiche dei due chansonnier del Novecento sono state riproposte durante un incontro organizzato giovedì alle 19.00 dal club Unesco Brindisi presso l’ex convento Santa Chiara e intitolato: Brassens-De André: i due amici che non si sono mai incontrati.

Mimmo Tardio-3L’incontro, una serata di beneficenza che fa parte del  progetto Cantami una poesia. Le musiche del Novecento, è stata aperta dai saluti della presidente del club Unesco-Brindisi, Clori Palazzo, che ha affermato: “Seguendo il discorso Unesco che salvaguardia il patrimonio materiale e immateriale, quest’anno abbiamo scelto il patrimonio immateriale, cioè la musica. La musica che consideriamo una delle cose più belle e importanti della nostra vita perché ci riporta indietro negli anni. È giusto che noi li ricordiamo e nello stesso tempo li facciamo conoscere alle persone più giovani di noi”.

“Come Unesco abbiamo pensato ad una serata tra poesia e canzone d’autore”, afferma il professore Mimmo Tardio. “Credo che Brassens e De André siano, al di là delle gerarchie e dei valori nei quali ognuno si riconosce o meno, il massimo perlomeno di certe esperienze musicali e poetiche”. Tardio ha quindi ricordato come De André sia studiato nelle scuole come un poeta e come Mario Luzi, poeta toscano,  riconobbe al cantautore genovese la “patente di chansonnier e poeta”. Luzi, ricorda ancora il professore, scrisse una lettera privata a De Andrè dicendogli di essere dispiaciuto di aver vissuto sino a quel momento senza aver conosciuto la sua canzone e la sua poesia. E sul motivo per cui siano stati scelti questi due cantautori per l’incontro Unesco, Tardio afferma: “Perché in qualche modo, davvero, hanno raccontato e interpretato il loro tempo con una forza, con una poeticità, con un’autenticità, con una schiettezza che credo non abbia eguali”.

Il pubblico-5-11E ricordando il pensiero anarchico di Brassens afferma: “Un’anarchia pulita, straordinaria, una coerenza che egli pagherà per tutta la vita. La stessa cosa accadde a Fabrizio De Andrè. E voglio ricordare che non c’è in Italia un cantante come Fabrizio De André che era del tutto schivo da ogni forma di coinvolgimento con televisioni, giornali”. Per Tardio la canzone degli anni Sessanta, degli anni Ottanta e Novanta continua in forma ibridata con altre forme linguistiche e musicali. Il professore conclude quindi affermando: “Le canzoni dagli anni Sessanta in poi hanno raccontato, secondo me, benissimo, in Italia e in Francia tempi molto complessi ma anche molto belli: il ’68, la febbre della politica, la voglia di cambiare il mondo, la voglia di essere presenti e protagonisti nel mondo”.

Clori Palazzo-2A riproporre in modo eccellente le musiche di De André,  da La canzone di Marinella a Il pescatore a Bocca di rosa  e le musiche di Brassens, da Brava Margot a Sono un ragazzaccio a Il cattivo soggetto pentito, è stato il trio formato da Carlo ed Enrico Martello (voce e chitarre) e da Isabella Benone (violino). “Con le canzoni di Brassens abbiamo trattato l’anarchia, le donne in generale in forma comica”- spiega a Brindisi Report.it Carlo Martello - “Con Il Relitto Brassens si pacifica con l’ordine costituito che dileggiava nelle canzoni. Con questo pezzo ha cambiato registro”.

Voce narrante dell’incontro Unesco, con le sue riflessioni sul mondo degli chansonnier francesi, è stato l’attore teatrale, regista e scrittore Marcantonio Gallo, che dopo il grande successo dello scorso anno, lo spettacolo Briganti, tornerà a calcare le scene del Nuovo Teatro Verdi con i detenuti della casa circondariale di Brindisi che partecipano ai suoi laboratori teatrali. Lo spettacolo, intitolato Shkspr, andrà in scena il 5 Maggio 2015.

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