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Cronaca

Tre ragazzini devastano il sexy shop e rubano i gadget: ripresi dalle telecamere

Nei primi cinque giorni di settembre hanno messo in atto diversi raid, oltre a rendersi responsabili di strani atti di teppismo: sono tre ragazzini, poco più che bambini che, chissà per quale recondito impulso vandalico, hanno preso di mira il sexy shop

BRINDISI - Nei primi cinque giorni di settembre hanno messo in atto diversi raid, oltre a rendersi responsabili di strani atti di teppismo: sono tre ragazzini, poco più che bambini che, chissà per quale recondito impulso vandalico, hanno preso di mira il sexy shop self service di vico Martinez, una piccola traversa di corso Umberto a Brindisi. Hanno escogitato un metodo per rubare gli oggetti contenuti nelle macchinette, materiale per adulti, uno di loro si è fatto immortalare dalle telecamere con i calzoni giù, a urinare all’interno del piccolo e discreto box dinanzi al quale c’è scritto che l’ingresso è consentito ai maggiorenni e che l’acquisto di sexy toys, dvd, è possibile unicamente con carta d’identità che attesti il compimento dei 18 anni.

Alla fine, dopo averci pensato e ripensato su qualche giorno, il titolare del sexy shop si è deciso a denunciare. Aveva pensato di soprassedere, ma l’insistenza del gruppetto lo ha spinto a formalizzare una querela contro ignoti nella speranza che i ragazzetti, i cui volti si distinguono perfettamente, abbiano la loro lezione. Hanno preso roba nel cui dettaglio è inutile scendere. Non hanno certamente rubato per fame, me per prendersi gioco (senza alcuna intelligenza) di un mondo che non hanno gli strumenti per comprendere, ma neanche l’educazione di rispettare.

5b-2“Il primo settembre sono andato a controllare il negozio e ho visto che una macchinetta era stata svuotata di un po’ di oggettistica, una cosa già accaduta e poiché ho tenuto in considerazione l’eventualità che si verificassero questi incidenti e pur avendo un’assicurazione contro il furto, non verifico le immagini delle telecamere interne”. “Pochi giorni dopo, il 4 settembre, torno a controllare il negozio e trovo tre macchinette parzialmente ripulite, ma la cosa peggiore era che oltre al danno, chi era entrato nell’attività commerciale, aveva aggiunto la beffa lasciando deiezioni nel negozio”.

“Poi, sempre lì, ho visto tre ragazzini giovanissimi uscire e scappare via. Più per la rabbia dello sfregio che per lo smacco del furto, ho chiamato polizia per denunciare, e a quel punto ho iniziato il lavoro certosino per la raccolta delle immagini. Come immaginavo, i colpevoli erano proprio quei tre ragazzini ben vestiti, curati che avevo visto. Uno di loro aveva un braccio ingessato”.
“Mi sono chiesto – conclude – se uno di quei ragazzini fosse stato mio figlio cosa avrei voluto. Presto detto, avrei voluto sapere, avrei voluto poterlo punire perché imparasse la lezione, avrei voluto che imparasse cosa significano parole come educazione, rispetto e civiltà, concetti che, personalissima opinione, in questa città sono andati smarriti”.

9-2L'inaugurazione di Eros Shop nel cuore di Brindisi risale al 2011 ed è stata una ventata di apertura mentale in una città da cui in pochi se lo sarebbero aspettato. I sexy shop si trovano ormai ovunque. Non aveva mai creato problemi la presenza discreta di un negozio come quello, aperto 24 ore su 24, ma comunque non strutturato in modo da poter turbare la sensibilità di chiunque non ne condivida l’ispirazione a tratti hardcore. Furti ce n’erano stati. Ma del resto nelle vetrine esterne c’erano esposti solo gadget per nulla allusivi: le paperette con il collo di piume, niente in più. Nei tre distributori interni qualcosa di più esplicito, ma comunque non accessibile a tutti, neppure visibile a chiunque.

Un po’ di lingerie, anche il modello di slip del tutto invisibile sdoganato da Belen nientemeno che a Sanremo, in prima serata, su Raiuno. Insomma, i sexy shop sono ovunque. Il bel Salento è all’avanguardia, vi si organizzano ben due fiere dell’eros e nessuno più ha vergogna di andare a dare una sbirciatina. A Brindisi, a quanto spiega il titolare, non si fanno grandissimi affari nel settore. Ma si tira a campare.

Ci si attendevano petizioni, lamentele e crociate che non ci sono state. L’illusione che anche a Brindisi tutto potesse filare liscio come a Roma, Milano, Londra e New York è presto svanita: ci hanno pensato tre bimbetti a devastare tutto. Poi, come se non bastasse, per dare conferma d’essere tutt’altro che vandali di professione, sono ritornati sul luogo del “delitto” nonostante le telecamere. Hanno portato via roba che probabilmente avranno dovuto cestinare, per non dare spiegazioni a mamma e papà. I loro volti sono stati immortalati e i fotogrammi sono ora nelle mani della polizia. Il danno per l’attività commerciale è di qualche centinaio di euro ma non è quello il punto. L’amarezza nasce dalla constatazione di quanto brutta sia stata l’immagine resa di sé da un gruppetto di bimbetti agli occhi digitali di una telecamera. E dalla necessità che vengano individuati e sanzionati in qualche modo, nella speranza che tutto ciò serva ad aiutarli ad essere in futurole telecamere del sexy shop-2s persone migliori.  

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