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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Appalti truccati alla Asl, il conto del pm per l'uomo delle buste: 3 anni e 10 mesi

Per l'uomo delle buste, il faccendiere dei colletti bianchi con il vizio di truccare le gare, arriva la richiesta di pena (tenuto conto dello sconto di un terzo): il pm Giuseppe De Nozza ha presentato il conto a Giovanni Borromeo, e ammonta a 3 anni e 10 mesi

BRINDISI - Per l’uomo delle buste, il faccendiere dei colletti bianchi con il vizio di truccare le gare, arriva la richiesta di pena (tenuto conto dello sconto di un terzo): il pm Giuseppe De Nozza ha presentato il conto a Giovanni Borromeo, e ammonta a 3 anni e 10 mesi per la sua attività di “manipolatore” dei plichi in cui erano contenute le offerte per la partecipazione alle procedure indette dalla Asl di Brindisi. Il gup Giuseppe Licci ha rigettato la richiesta della difesa del “deus ex machina”, l’ingegnere Vincenzo Corso, che intendeva essere giudicato con un rito abbreviato condizionato a un’integrazione documentale. Corso si aggrega quindi alla schiera degli 11 che erano già a processo, con rito ordinario, nel giudizio che avrà luogo il 16 giugno prossimo.

Si sono costituiti parte civile la Asl di Brindisi e la Regione Puglia. Si torna in aula giovedì prossimo per la sentenza. Corso è difeso dagli avvocati Rosario Almiento e Francesca Conte , Borromeo dall’avvocato Roberto Cavalera.

Giovanni BorromeoL’inchiesta da cui nascono i due processi attualmente in corso è quella in cui figurano i vertici di diverse aziende, tra cui il numero uno di Manutencoop Facility Management Claudio Levorato. Il patron della coop è indagato anche nell’inchiesta su Expo 2015, per cui le procure di Brindisi e Trani si apprestano a chiedere gli atti alla procura di Milano, per verificare se vi siano elementi di rilievo anche per l’attività investigativa pugliese.

Levorato fa parte dello stralcio dell’inchiesta sulla Asl brindisina per cui due pm, De Nozza e il procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi hanno già firmato 51 avvisi di fine indagine. Oltre al presidente di Manutencoop vi sono altri due dirigenti della stessa azienda. Un terzo, Mauro De Feudis, che fu sottoposto a misura cautelare nel novembre 2013, quando furono eseguite 22 ordinanze, è sottoposto a processo con rito ordinario insieme alle altre 11 persone, tra cui ora c’è Corso oltre che il consigliere comunale Antonio Ferrari.

Vincenzo CorsoSotto inchiesta anche Salvatore Brigante, capogruppo del Pd in consiglio comunale per aver partecipato a un congresso dei Ds con l’auto di servizio della Asl. Inizialmente erano in tutto 133 gli indagati, per 69 delle quali è stata chiesta l’archiviazione.  Manutencoop è finita sotto la lente della magistratura brindisina per ipotesi di associazione per delinquere, turbativa d’asta e utilizzazione del segreto di ufficio in relazione a una gara da 10 milioni di euro per l’efficientamento energetico dell’ospedale Perrino di Brindisi, appalto che risale al 2010 e che prevedeva l’erogazione di fondi pubblici, procedura che fu sospesa e che non è poi stato più possibile espletare.

Le accuse a vario titolo sono di associazione per delinquere. turbata libertà degli incanti e rivelazione di segreti d'ufficio per aver manomesso fraudolentemente le buste contenenti le offerte economiche delle ditte concorrenti, prima della loro apertura ufficiale; falso ideologico; corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio commessa al fine di favorire l'aggiudicazione di alcune gare risultate turbate. Varie le utilità - secondo l'accusa - conseguite dei pubblici ufficiali indagati: quote societarie di un albergo, affidamento di lavori in su appalto a ditte intestate a familiari e prestanome, titolarità di un'agenzia immobiliare, mobili, viaggi, preziosi.

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