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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Appalti truccati Asl: l'ex capo dell'Utc Vincenzo Corso torna libero

E' libero l'ex capo dell'Ufficio tecnico della Asl, Vincenzo Corso. Il Tribunale di Brindisi, dinanzi al quale si sta celebrando il processo per gli appalti "truccati" alla Azienda sanitaria di Brindisi ha accolto l'istanza degli avvocati Rosario Almiento e Francesca Conte

BRINDISI - E’ libero l’ex capo dell’Ufficio tecnico della Asl, Vincenzo Corso. Il Tribunale di Brindisi, dinanzi al quale si sta celebrando il processo per gli appalti “truccati” alla Azienda sanitaria di Brindisi ha accolto l’istanza degli avvocati Rosario Almiento e Francesca Conte e ha concesso al dirigente di tornare a casa senza più braccialetto elettronico e restrizioni. A distanza di un anno dall’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico.

Il collegio (Cucchiara, Scuzzarella, Almiento) ha anche rigettato le eccezioni sull’inutilizzabilità delle intercettazioni avanzate dalla difesa che si fondava sulla i capi d'imputazione sono successivi al 2007, all'infuori dell'associazione per delinquere il cui inizio non è datato. Si va avanti, dunque, nel giudizio con rito ordinario che può ora entrare nel vivo dell’istruzione dibattimentale: si tornerà in aula il 9 febbraio. Gli imputati sono: Vincenzo Corso, Cosimo Bagnato, Roberto Braga, Antonio Camassa, Antonio Ferrari, Mauro De Feudis (di Manutencoop), Vittorio Marra, Francesco Perrino, Cesarino Perrone, Emilio Piliego, Adolfo Rizzo e Giuseppe Rossetti. I legali: Ladislao Massari, Massimo Manfreda, Amilcare Tana, Giuseppe Fornari, Federico Massa, Raffaele Missere, Vito Epifani.

Vincenzo CorsoLe accuse sono a vario titolo di associazione per delinquere. turbata libertà degli incanti e rivelazione di segreti d'ufficio per aver manomesso fraudolentemente le buste contenenti le offerte economiche delle ditte concorrenti, prima della loro apertura ufficiale; falso ideologico; corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio commessa al fine di favorire l'aggiudicazione di alcune gare risultate turbate. Varie le utilità - secondo l'accusa - conseguite dei pubblici ufficiali indagati: quote societarie di un albergo, affidamento di lavori in su appalto a ditte intestate a familiari e prestanome, titolarità di un'agenzia immobiliare, mobili, viaggi, preziosi.

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