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Cronaca

Attraversano area sotto sequestro per andare in spiaggia: denunciati

La Guardia Costiera sorprende ad Apani alcuni bagnanti in flagrante violazione di sigilli. Il luogo è contrassegnato da cartelli e nastri

BRINDISI – Se ci sono i sigilli di sequestro, nessuno può accedere all’area in questione, attraversarla, o tanto meno utilizzarla. Pena sanzioni salate e inevitabile denuncia. È accaduto ad alcuni bagnanti che la Guardia Costiera di Brindisi ha sorpreso oggi 26 giugno nelle pertinenze di una struttura privata sulla costa a nord del capoluogo, in località Apani e al confine con la Riserva naturale dello Stato e Area marina protetta di Torre Guaceto.

“L’area in questione era stata posta sotto sequestro preventivo su disposizione del gip del Tribunale di Brindisi nello mese di marzo scorso per scopi di tutela e prevenzione dei fenomeni di abusivismo demaniale e danneggiamento ambientale”, spiega un comunicato della Capitaneria di Porto.

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“I cartelli monitori posti nella zona debitamente perimetrata con il nastro bianco e rosso  segnalavano chiaramente: ‘Area sottoposta a sequestro preventivo. Il presente cartello vale quale sigillo. L’accesso all’area costituisce violazione dei sigilli punibile ai sensi dell’art. 349 Codice Penale con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da centotre euro a milletrentadue euro”, dice la Capitaneria.

“Oggi alcuni cittadini attraversavano l’area sequestrata accedendo da una struttura privata per raggiungere il tratto di spiaggia libera, violando i divieti posti per tutelare l'integrità delle cose sottoposte a vincolo dall'autorità giudiziaria, impedendo manomissioni non autorizzate”, quindi, prosegue il comunicato, “colti in flagranza di reato sono stati deferiti a piede libero all’autorità giudiziaria e rischiano ora di incorrere in pene pecuniarie da centotre euro a milletrentadue euro e detentive da sei mesi a tre anni”.

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