Cadavere nel porto: mistero ancora fitto. Nessuna segnalazione, si cerca nei fondali
Gli uomini del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Bari sono tornati al porto interno di Brindisi stamattina per una nuova perlustrazione dei fondali. Si cerca un oggetto, un effetto personale, una minima traccia che possa favorire una ricostruzione delle circostanze in cui un uomo di circa 65 anni
BRINDISI - Gli uomini del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Bari sono tornati al porto interno di Brindisi stamattina per una nuova perlustrazione dei fondali. Si cerca un oggetto, un effetto personale, una minima traccia che possa favorire una ricostruzione delle circostanze in cui un uomo di circa 65 anni, la cui identità è ignota, ha perso la vita (video).
Il corpo della persona sconosciuta è stato trovato ieri sera, alle 20.50 proprio nei pressi della banchina antistante gli uffici della Capitaneria di Porto di Brindisi che, coordinati dal capitano di vascello Mario Valente, su delega del pm Milto Stefano De Nozza, stanno conducendo le indagini e compiendo tutti gli accertamenti per verificare se vi siano denunce di scomparsa “compatibili” con la descrizione del cadavere rinvenuto proprio a pochissima distanza dal via vai di gente sul lungomare Regina Margherita (Foto - Capitaneria e Vigili del fuoco concertano la perlustrazione).
Vestiva con jeans e camicia azzurra. Calzava le scarpe. Aveva i pantaloni arrotolati, il che fa ritenere che probabilmente poco prima di cadere in acqua stesse armeggiando con le gambe parzialmente immerse o che fosse a bordo di una delle tante piccole imbarcazioni ormeggiate nel porto di Brindisi (Foto - Si prepara l'immersione).
Sul corpo non vi sono segni di violenza, il che fa propendere per l’ipotesi che a provocarne il decesso sia stato un malore, o comunque cause naturali. Il pm De Nozza disporrà l’autopsia probabilmente la prossima settimana. Si attende nella speranza che nel frattempo qualcuno dei parenti dell’uomo, se ne ha, si faccia vivo per denunciarne la scomparsa. I militari della capitaneria di porto hanno effettuato e stanno ancora compiendo verifiche in tutte le banche dati consultabili, ma non vi sono al momento segnalazioni che possano in qualche modo combinarsi con i pochi elementi di cui gli investigatori sono in possesso (Foto - Via alle nuove ri erche).
Analogo controllo è stato effettuato su tutte le navi in entrata e in uscita dal porto di Brindisi. La logica porterebbe a ritenere che qualsiasi cosa sia accaduta all’uomo, sia un episodio verificatosi non molto lontano. E’ difficile pensare che le correnti marine, specie in relazione ai venti che spiravano ieri, possano trasportare un corpo fin nel porto interno, proprio vicino alla banchina centrale. Allora cosa è successo? E perché nessuno fino a questa mattina (giovedì 3 luglio) ha contattato gli investigatori.
Possibile che in nessun luogo vicino o lontano ci sia qualcuno che lo sta cercando? Potrebbe trattarsi di un dramma della solitudine? Di sicuro l’esame autoptico farà chiarezza sulle cause del decesso, consentirà a chi sta conducendo le indagini di appurare se la morte dell’uomo sia riconducibile a un gesto volontario o a un malore improvviso. Il trascorrere delle ore sarà forse d’aiuto ai militari impegnati nella difficile ricostruzione dei fatti e al pm Milto Stefano De Nozza (nella foto a sinistra sul luogo del ritrovamento) che potrebbe autorizzare la trasmissione ai mezzi di stampa di una fotografia, perché la diffusione possa favorire il riconoscimento.
Al momento ogni aspettativa è riposta nei segreti che i fondali del mare piatto che si insinua fin nel cuore di Brindisi può serbare. Lì potrebbe nascondersi la chiave di volta di un mistero che neppure una intera notte trascorsa ha saputo risolvere.