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Cronaca

Omega bis, sette imputati concordano la pena in Appello

Dopo la requisitoria del procuratore generale, accolte le richieste dei difensori: già assolti dall’associazione mafiosa, condannati per spaccio di droga

BRINDISI – Sette concordati di pena nel processo in Appello scaturito dall’inchiesta Omega bis della Dda di Lecce: gli imputati, già assolti in primo grado dall’accusa di associazione mafiosa, sono stati condannati per episodi di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.

I concordati

Dopo la requisitoria del procuratore generale Giovanni Gagliotta la Corte di Appello di Lecce, presieduta da Nicola Lariccia, ha accolto le richieste formulate dallo stesso pg unitamente ai difensori degli imputati riguardanti la rideterminazione delle pene inflitte in primo grado dal giudice per l’udienza preliminare presso il Tribunale di Lecce, all’esito del giudizio con rito abbreviato terminato nel mese di giugno dello scorso anno.

Le pene rideterminate

Sono state accolte le richieste di concordato per: Oronzo  Chiriatti di Cellino San Marco, già condannato alla pena di sei anni  e otto mesi di reclusione più 30mila uro multa, ridotta a un anno e dieci giorni più 1.334 di multa (difeso dall’avvocato Dario Budano); Giuseppe Cortese di Cellino San Marco, già condannato alla pena di quattro anni e due mesi più 18mila euro di multa, ridotta a tre anni più  14mila di multa (difeso da Dario Budano); Cristian Cagnazzo di Copertino, già condannato alla pena di quattro anni e due mesi di reclusione più 18mila euro ridotta a due anni dieci mesi più 14mila di multa (difeso dall’avvocato Cosimo D’Agostino).

Concordato anche per: Antonio De Luca di Cellino San Marco, già condannato alla pena di quattro anni e due mesi più 18mila di multa, ridotta a due anni e dieci mesi di reclusione più 14mila di multa (difeso dall’avvocato Maria Assunta Miglietta; Francesco Giannotti di Cellino San Marco, già condannato alla pena quattro anni e due mesi più 18mila  di multa, ridotta a due anni e dieci mesi più 14mila euro (difeso dall’avvocato Amilcare Tana; Davide Goffredo di Cellino San Marco, già condannato alla pena di quattro anni e due mesi di reclusione più 18mila di multa, ridotta a un anno e sei mesi di reclusione più 800 di multa, con il riconoscimento del beneficio della pena sospesa (difeso dall’avvocato Giuseppe Presicce); Gianluca Re Gianluca di San Donaci, già condannato alla pena di otto mesi di reclusione  più  1.200 euro, ridotta a sei mesi di reclusione e mille euro (difeso dall’avvocato Pompilio Fanelli).

Le accuse

Le pene così rideterminate si riferiscono a episodi di spaccio di droga contestati nel periodo di tempo che va da settembre 2012 sino ad aprile 2013, a cavallo tra le province di Brindisi e Lecce.

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