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Omicidi e ferimenti Scu, la Corte: "Altro giudice per le lesioni gravi, atti al pm"

La Corte d'Assise non è competente a giudicare chi risponde soltanto di lesioni gravi": è quanto è stato deciso con ordinanza nella prima udienza del processo con rito ordinario, strada scelta da sei imputati, per i delitti Scu che erano rimasti irrisolti dagli anni Novanta ai giorni nostri

BRINDISI - “La Corte d’Assise non è competente a giudicare chi risponde soltanto di lesioni gravi”: è quanto è stato deciso con ordinanza nella prima udienza del processo con rito ordinario, strada scelta da sei imputati, per i delitti Scu che erano rimasti irrisolti dagli anni Novanta ai giorni nostri e che con le dichiarazioni di 11 pentiti sono stati ricostruiti.

La Corte ha infatti accolto l’eccezione dell’avvocato di Vito Stano, Raffaele Missere, e ha stralciato la posizione disponendo la trasmissione degli atti al pubblico ministero.

L’intera inchiesta della Dda di Lecce (pm Alberto Santacatterina e Valeria Farina Valaori) si è occupata di dieci ‘misfatti’, quattro omicidi e sei ferimenti. Stano risponde del tentato omicidio di Francesco Palermo, avvenuto a Mesagne il 20 gennaio del 2010.Gli altri imputati affronteranno invece il processo dinanzi alla Corte che ha rigettato le richieste di abbreviato condizionato che sono state reiterate durante la prima udienza.

Sono alla sbarra Francesco Campana, 41 anni di Mesagne, difeso dall’avvocato Cosimo Lodeserto; Carlo Cantanna, 63 anni, difeso dall’avvocato Raffaele Missere; Ronzino De Nitto, 39 anni di Mesagne, difeso dall’avvocato Pasquale Annicchiarico; Carlo Gagliardi, 39 anni, di Mesagne, difeso dall’avvocato Massimo Murra; Giuseppe Leo, pentito, 46 anni, di Mesagne, difeso dall’avvocato Antonio Durante; Ercole Penna, 40 anni, pentito, di Mesagne, difeso dall’avvocato Sergio Luceri; Vito Stano, 45 anni, di Mesagne, difeso dall’avvocato Raffaele Missere.

L'avvocato Raffaele MisserePer il resto degli imputati il giudizio si sta celebrando con rito abbreviato dinanzi al gup di Lecce e sono già state formulate dall’accusa le richieste di condanne. Ecco le pene invocate:

Francesco Argentieri (ergastolo), Tommaso Belfiore (6 anni e 6 mesi), Carmelo Cavallo di Ostuni (7 anni e 4 mesi), Marcello Cincinnato (ergastolo), Diego Dello Monaco (8 anni), Antonio Epicoco (ergastolo), Francesco Gravina, soprannominato Pizzaleo (12 anni), Francesco Gravina, soprannominato Gabibbo, dalla scorsa primavera collaboratore di giustizia (6 anni), Emanuele Guarini (ergastolo), Cosimo Giovanni Guarini (1 anno e 4 mesi), Giuseppe Leo, collaboratore di giustizia (6 anni e 6 mesi), Francesco Locorotondo (12 anni), Massimo Pasimeni (ergastolo), Salvatore Solito (8 anni) e Carmelo Vasta di Ostuni (8 anni). Il collegio difensivo è composto da: Raffaele Missere, Ladislao Massari, Marcello Falcone, Rosanna Saracino, Giancarlo Camassa, Cinzia Cavallo, Gianfrancesco Castrignanò, Gianvito Lillo, Daniela D’Amuri. 

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