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"Diplomi in vendita": il pm chiede condanne a pene fino a 6 anni in abbreviato

Richieste di pena fino a sei anni di reclusione sono state formulate oggi dal pm Raffaele Casto nella prima udienza di un processo con rito abbreviato che si sta celebrando dinanzi al gup Valerio Fracassi per una presunta compravendita di diplomi di scuola superiore.

BRINDISI - Richieste di pena fino a sei anni di reclusione sono state formulate oggi dal pm Raffaele Casto nella prima udienza di un processo con rito abbreviato che si sta celebrando dinanzi al gup Valerio Fracassi per una presunta compravendita di diplomi di scuola superiore. Le persone imputate rispondono a vario titolo di associazione per delinquere, ma anche i reati di abuso di ufficio, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, falsa dichiarazione sostitutiva di certificazione. Il capo e promotore sarebbe un 59enne di Brindisi, Marco Macchitella, al timone della scuola paritaria "Icos" di Lecce, la sede in cui, secondo l’accusa, "si conseguivano titoli di idoneità, superavano esami intermedi o finali aventi valore legale" in cambio di denaro. Fino a 3mila euro.

La difesa sostiene la tesi contraria.  E ritiene che siano gli stessi atti a dimostrarlo. Le richieste di pena sono le seguenti: sei anni per Marco Macchitella, difeso dagli avvocati Vincenzo Farina e Angelo Pallara (che non risponde di falso); due anni per Enza Macchitella, difesa da Danilo Di Serio; un anno per Alessandra Macchitella, sempre da Danilo Di Serio; due anni e quattro mesi per Gabriella Greco, da Gianvito Lillo; 3 anni e 8 mesi per Giuseppe Toraldo difeso da Gianvito Lillo; tre anni e quattro mesi per Ines Aprile, assistita da Cosimo Lodeserto; tre anni e quattro mesi per Tito Sartorio, difeso da Cosimo Lodeserto e Adolfo Sartorio; un anno per Quintino Rizzelli, difeso da Karin Pantaleo; due anni per Antonio De Stradis da Karin Pantaleo; un anno per Mimma Zanzarelli dall'avv. Santoro; due anni per Salvatore Baldassarre.

I "maturandi", finiti sotto la lente della magistratura, sempre secondo l’impostazione dell’accusa, venivano reclutati a Francavilla Fontana, Ostuni e San Donaci e Galatina, in scuole paritarie in cui avrebbero dovuto avere luogo le lezioni e nelle quali sono state piazzate microspie. Sono accusati di aver fatto parte dell'associazione per delinquere anche Giuseppe Toraldo, 57enne brindisino, incaricato di gestire le pratiche e Maria Enza Macchitella, 63 anni, che possedeva alcune delle quote della "Giovanni Pascoli Srl", uno degli istituti privati, con sede nel Brindisino. Il corrispettivo pagato per ottenere la garanzia di superare gli esami senza difficoltà, veniva chiamato "tassa esame" o "tassa di frequenza": si trattava di somme versate "con la consapevolezza dell'inutilità dei corsi, come compenso illecito per il rilascio degli attestati". In 9 fra gli imputati hanno scelto il processo con rito ordinario: si tratta di Marco Argentieri, difeso da Giampiero Iaia; Cosimo Argentieri, anch'egli da Giampiero Iaia; Alessandro Salicandro, difeso da Antonio Andrisano; Antonella D'Alema, difesa da Antonio Andrisano; Alberto Salicandro, difeso da Antonio Andrisano; Cosimo Ligorio, Maria Filomena Suma, difesi dall'avvocato Di Noi; il consigliere comunale Carmelo Palazzo e Alessandro Palazzo difesi da Carlo Caniglia.

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