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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Brindisi e la Durazzo connection

BRINDISI – La pistola, una Tokarev russa, perfettamente funzionante nascosta nel cassonetto dell'immondizia, una Ford Fiesta vecchio modello, l'aria da nullafacente. Nel pomeriggio di ieri girovagava per le vie del quartiere Bozzano a Brindisi in compagnia di gente straniera, albanesi per la precisione. Un brindisino con precedenti penali di ogni genere, ma che da qualche tempo non faceva parlare di sé. Ieri, però, è stato trovato con 15 chilogrammi di eroina, suddivisa in 28 panetti.

BRINDISI – La pistola, una Tokarev russa, perfettamente funzionante nascosta nel cassonetto  dell'immondizia, una Ford Fiesta vecchio modello, l'aria da nullafacente. Nel pomeriggio di ieri girovagava per le vie del quartiere Bozzano a Brindisi in compagnia di gente straniera, albanesi per la precisione. Un brindisino con precedenti penali di ogni genere, ma che da qualche tempo non faceva parlare di sé. Ieri, però, è stato trovato con 15 chilogrammi di eroina, suddivisa in 28 panetti.

In carcere con l'accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi, ci è finito nella tarda serata di ieri il 56enne brindisino Teodoro Di Lauro (guarda video). A incastrarlo gli agenti della squadra Mobile della questura di Brindisi, diretta dal vice questore Alberto Somma. Le manette ai polsi sono scattate anche per i quattro albanesi che, da quanto è stato accertato, avrebbero venduto la droga al brindisino: Kadri Kami, 67 anni, Avni Ceka, 59 anni, Mustafa Rustem, 54 anni, Ferdinant Shurti, 49 anni.

I poliziotti hanno pedinato il gruppetto per tutto il pomeriggio di ieri fino a quando, intorno alle 21, non lo ha colto con le mani nel sacco, subito dopo la consegna della droga. Quei panetti, se immessi sul mercato, avrebbero fruttato oltre 250mila euro. Se l'eroina fosse stata tagliata con altra sostanza, molto di più. Il girovagare del gruppo per le vie della città, seguito a distanza dalla polizia, si è concluso poi alla banchina  Feltrinelli, presso Sant'Apollinare, nel tratto che si affaccia proprio alle spalle della sede della Questura.

Di Lauro a bordo della sua Ford Fiesta ha raggiunto la barriera che immette a quel tratto del Seno di Levante, lì c'era attraccato un vecchissimo peschereccio battente bandiera albanese. Gli occupanti, apparentemente pescatori, hanno consegnato al 56enne un borsone. Si sono incontrati vicino al varco di accesso. Di Lauro lo ha caricato in auto. In quel momento è scattato il blitz dei poliziotti. Inutile ogni tentativo di fuga. Tutti e cinque sono stati bloccati e arrestati.

La perquisizione a bordo del peschereccio ha permesso di rinvenire i sacchi in plastica di colore nero dove si ritiene sia stata nascosta l'eroina prima di essere trasferita nel borsone del brindisino. A casa di Teodoro Di Lauro, al quartiere Sant'Elia a Brindisi, invece, i poliziotti hanno trovato la pistola e 15 munizioni. Da qui l'accusa di detenzione illegale di arma. Ulteriori indagini hanno permesso di accertare che quel peschereccio  albanese (partito da Durazzo) era giunto a Brindisi qualche giorno prima, il comandante era  Mustafa Rustem. Nella barca non è stato trovato altro.

I cinque, (Di Lauro è difeso dall'avvocato Daniela D'Amuri e i quattro albanesi dall'avvocato Gabriele Oriolo, nominato d'ufficio), su disposizione del pubblico ministero di turno Marco D'Agostino, sono stati rinchiusi nel carcere di Brindisi in attesa dell'interrogatorio di convalida. Le indagini dei poliziotti, invece, ora sono dirette a individuare eventuali altri complici (non è certo che Di Lauro si sarebbe occupato da solo dello smistamento della droga) ed eventuali altri responsabili di questo grosso traffico di sostanze stupefacenti tra Durazzo e Brindisi.

Da quanto ne sanno gli investigatori, l’eroina albanese negli ultimi periodi accusa oscillazioni al ribasso notevoli per conquistare il mercato. Sono state vendute partite anche per 8mila euro al chilo, mentre il prezzo medio è di 12mila euro al chilo nel passaggio fornitore-acquirente. Comunque, quella droga sequestrata Di Lauro dovrà pagarla, perché la consegna era già avvenuta. Come, non si sa.

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