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Gioco d'azzardo, passeggiate proibite e furti di olive: 4 arresti e multe salate

ove multe a gestori di macchinette slot machine che non possedevano tutte le autorizzazioni, un arresto per furto di olive e tre per violazione degli obblighi nei confronti di altri e tanti soggetti posti a sorveglianza speciale

BRINDISI – Nove multe a gestori di macchinette slot machine che non possedevano tutte le autorizzazioni, un arresto per furto di olive e tre per violazione degli obblighi nei confronti di altri e tanti soggetti posti a sorveglianza speciale. È questo il bilancio di una serie di servizi di controllo del territorio effettuati dai carabinieri tra Brindisi Erchie e Oria.

I controlli in materia di giochi sono stati diretti alla verifica dei titoli autorizzativi relativi agli apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro, al corretto esercizio delle licenze rilasciate Dall’Aams (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato) e all'abituale frequentazione di sale giochi da parte di pregiudicati, e hanno riguardato 71 esercizi. Si sono conclusi con un totale di 9 sanzioni amministrative elevate per complessivi  1.548 euro, col sequestro di due apparecchi e la denuncia di quattro soggetti autori di violazioni di natura penale. Una di queste, inoltre, è stata denunciata anche per mancata esposizione della tabella dei giochi proibiti.

La persona arrestata per furto di olive, invece, è Cosimo Damiano Carrozzo, 39enne di Erchie. È stato sorpreso dai carabinieri mentre asportava quattro quintali di olive da un fondo agricolo appartenente a un 55enne di Torre Santa Susanna, è accusato di furto aggravato.

I soggetti arrestati per violazione degli obblighi, invece, sono Marco Avena 38enne di Oria e Giovanni Barnaba 37 anni e Daniele Marrazza 51 anni di Brindisi. Avena, posto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, durante un controllo presso la sua abitazione non è stato trovato in casa, ricercato è stato trovato per le vie del centro. Barnaba e Marrazza, invece, anch’essi sorvegliati speciali, non sono tornati in casa nell’orario previsto dalla misura cui sono sottoposti. Tutti e tre sono finiti ai domiciliari. 

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