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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

“Brindisi ha intrapreso il riscatto dal malaffare e da interessi opachi”

Rossi sulla mostra Arte liberata: “Esempio virtuoso, anticorpi per educare alla legalità”

BRINDISI – “Brindisi ha intrapreso il riscatto dal malaffare e da interessi opachi, come sindaco, nel pieno rispetto delle scelte assunte in Lombardia per la futura collocazione stabile della raccolta delle opere, mi permetto di proporre di ospitare in prestito nella mia città, in un contesto monumentale adeguato, una mostra che possa traguardare le finalità di educazione alla legalità e di perseguimento della cultura come strumenti di presa di coscienza collettiva”.

Il sindaco e la mostra Arte liberata

ritratto mostra giorgio armani-2Il sindaco di  Brindisi, Riccardo Rossi, ha ottenuto la disponibilità ad ospitare la mostra “Arte liberata-dal sequestro al museo. Storia di una collezione confiscata in Lombardia”: sarà inaugurata il  15 dicembre e resterà aperta al pubblico sino al 15 febbraio. Per organizzare trasporto, allestimento e apertura, la Giunta ha impegnato la spesa complessiva di 30.229 euro.

Oggi (4 dicembre 2018) inizierà lo smontaggio degli allestimenti a Palazzo Litta, a Milano, quindi si procederà con il trasporto e il successivo allestimento nelle sale di Palazzo Nervegna, con tutte le garanzie chieste per motivi di sicurezza dal responsabile del servizio Beni storici, artistici ed etnoantropologici del segretariato regionale per la Lombardia del Ministero per i Beni e le attività culturali. Sono necessari mezzi dotati di “climatizzazione a controllo costante di temperatura e umidità, antifurto satellitare e sospensioni pneumatiche”.

Si tratta di 69 opere, tra cui ci sono quelle di Arnaldo Pomodoro, Chrsito, Emilio Vedova, Andy Warhol, Gerad Deschamps e Victor Vasarely, del valore compreso fra tre milioni e mezzo di euro e quattro milioni. L’autenticità e la stima sono state affidate all’università di Pavia dal Ministero che ha acquisito la collezione dopo la confisca a conclusione del processo per reati fiscali e finanziari, a carico di un professionista lombardo amante dell’arte. La sua identità è rimasta coperta da omissis, ma c’è chi racconta di aver visto quest’uomo a Palazzo Litta durante i giorni della mostra.

Il costo complessivo a carico del Comune

Per il “ritiro delle opere da Milano, trasporto e scarico a Brindisi” la spessa ammonta a 7.450 euro oltre iva; 21.899 per l’allestimento a Palazzo Nervegna; duemila euro per la polizza assicurativa; 4.500 euro per la redazione, ideazione e composizione del catalogo nel quale sono raccolte le descrizioni delle opere. Il Comune ha ordinato mille copie, al costo di 4,50 euro ognuna. C’è, infine, il costo per la “produzione e posa in opera di totem, pannelli e targhette didascaliche”, pari a 1.500 euro.

Il primo cittadino ha già avuto modo di vedere le opere. E’ stato invitato a Milano il 8 novembre scorso assieme al dirigente del settore Politiche educative e culturali, Nicola Zizzi.  Ha sottolineato “l’elevato valore simbolico dell’azione della confisca” che “comprende, oltre che l’aspetto fondamentale della restituzione alla collettività dei beni acquisiti con i proventi di attività illecite, l’altro aspetto, parimenti fondamentale, della visione dei beni artistici quale patrimonio collettivo da sottrarre alla criminalità e da porre alla fruizione pubblica, peraltro permeato dal plusvalore civile che tale trascorso gli ha conferito”.

La lettera di Rossi

Palazzo Granafei Nervegna e l'arco di piazza Falcone e SottileRossi “ritiene tale esempio quanto mai virtuoso, in particolar modo se osservato dalla visuale di territori in cui le condizioni sociali ed economiche del contesto richiedono una ancora più radicale azione per creare gli anticorpi necessari a educare alla legalità, azione che non può prescindere dalla diffusione del senso di appartenenza di quel patrimonio collettivo costituito da beni culturali, oltre che da quelli ambientali”. Lo ha scritto nella lettera scritta lo scorso 19 ottobre al segretariato regionale per la Lombardia, all’attenzione di Beatrice Bentivoglio Ravasio.

“La Città di Brindisi ha intrapreso finalmente un percorso di riscatto civile ed etico dalle pratiche del malaffare, della commistione della politica con gli interessi opachi, dello sfruttamento delle condizioni di sottosviluppo economico e culturale della popolazione nelle quali era stata relegata e che avevano prodotto decenni di instabilità amministrativa, attecchimento della malavita organizzata attraverso il contrabbando, degrado dell’economica ed emigrazione delle nuove generazioni”, ha scritto sempre Rossi.

“Tra i segnali che incoraggiano a intravedere una inversione di tendenza, si ritiene di dover evidenziare anche l’impegno della nuova Amministrazione comunale che trova comunque un terreno più fertile rispetto al passato, grazie a una ritrovata e più diffusa cultura della legalità. Tale impegno – ha scritto sempre Rossi – intercettando e interpretando questo nuovo clima favorevole, si riversa sia sul fronte del perseguimento della trasparenza e correttezza amministrativa nella gestione della cosa pubblica, sia nell’attuazione di politiche che possiedano una visione della cultura come strumento per cambiare le sorti della città”.

Dopo aver fatto appello a questi obiettivi comuni, Rossa ha chiesto in prestito la collezione pensando a Palazzo Nervegna come location, in vista delle festività natalizie. I visitatori saranno accolti dal personale dell’associazione Le Colonne e dagli studenti degli istituti superiori di Brindisi impegnati nel percorso di alternanza scuola-lavoro. Percorso già sperimentato in occasione della passata stagione crocieristica.

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