Il disperato tentativo dei vigili del fuoco di salvare la vita alla giovane donna
I primi a giungere in soccorso dei due giovani feriti sono stati i vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi, le ambulanze del 118 delle postazioni più vicine, ospedale Perrino ed ex Di Summa, erano tutte impegnate in altre gravi emergenze
BRINDISI – I primi a giungere in soccorso dei due giovani feriti sono stati i vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi, le ambulanze del 118 delle postazioni più vicine, ospedale Perrino ed ex Di Summa, erano tutte impegnate in altre gravi emergenze. Erano stati allertati i colleghi dei paesi vicini e in attesa dell’arrivo del personale medico, il primo intervento di rianimazione è toccato agli uomini del 115, istruiti per far fronte anche a queste situazioni. Sempre in prima linea nel soccorso alle persone. Al loro arrivo la ragazza era in fin di vita, era lei la più grave, distesa per terra, immobile, il battito si sentiva appena e non c’era tempo da perdere. Era in una pozza di sangue. Il suo compagno giaceva poco distante, privo di sensi ma in condizioni meno preoccupanti. Intorno disperazione e paura.
I vigili del fuoco hanno iniziato le manovre di rianimazione con l’ausilio del defibrillatore semiautomatico in dotazione al corpo, non si sono fermati fino quando non è giunta l’ambulanza del 118, la sfortunata ragazza è stata consegnata ai medici ancora in vita. Le sue condizioni erano gravissime ma il battito, seppur impercettibile, ha fatto sperare in un epilogo migliore. Fino alla fine. Anche i sanitari del 118 hanno fatto di tutto per strapparla alla morte, interminabili minuti di massaggio cardiaco sotto gli occhi pietrificati di decine di persone, hanno preceduto il trasferimento in ospedale. Purtroppo il cuore della giovane Anna, 25 anni e una vita intera davanti, ha cessato di battere nell’ambulanza o forse nello stesso momento in cui è stata presa la decisione di non lasciarla sull'asfalto e di tentare la corsa in ospedale.