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Cronaca

Viaggio infernale in una cella frigo: un immigrato in Rianimazione

Arrestato il conducente del Tir arrivato ieri sera nel porto di Brindisi. Dimesso dall'ospedale un afghano 17enne, ricoverato con varie fratture un connazionale 25enne. "Quattromila euro per il viaggio"

BRINDISI – Versa in condizioni disperate nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Perrino uno dei tre immigrati arrivati ieri (sabato 20 luglio) nel porto di Brindisi, dopo un viaggio in condizioni disumane nella minuscola cella frigo di un camion con targa bulgara proveniente dalla Grecia. L’uomo, sprovvisto di documenti, è di presunta nazionalità irachena. 

Tiro sotto sequestro

Sono originari dell'Afghanistan, invece, gli altri due extracomunitari. Si tratta di un 17enne che dopo le cure del caso è stato dimesso e affidato a una struttura della provincia di Brindisi e di un 25enne ricoverato con delle fratture in varie parti del corpo. Sulla vicenda stanno indagando gli uomini della polizia di Frontiera al comando del vicequestore Stefania Occhioni, che nella tarda serata di sabato, di concerto con il pm di turno del tribunale di Brindisi, hanno arrestato il conducente del Tir, un bulgaro di 66 anni (D. U. le iniziali del suo nome), per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a scopo di lucro. 

Il camion, posto sotto sequestro, è partito da Igoumenitsa ed è arrivato a Costa Morena a bordo del traghetto Florenzia. Nell’ambito delle operazioni di controllo effettuate presso il varco doganale, le forze dell’ordine hanno sentito dei rumori provenienti dall’interno del Tir. A quel punto è stato chiesto al conducente di aprire lo sportello. Subito dopo l'apertura, l'afghano di 25 anni, che si trovava sulla sommità di decine di scatole di scarpe, è caduto rovinosamente, procurandosi le fratture.

Un viaggio disumano da 4mila euro

Per estrarre gli altri due immigrati dallo spazio angusto in cui si trovavano, è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi, che hanno operato insieme al personale del 118. Il minorenne era cosciente. L'iracheno, invece, era riverso nella cella privo di sensi, a causa dell'asfissia. 

I due ragazzi hanno dichiarato alla polizia di Frontiera di aver affrontato una spesa complessiva pari a 4mila euro per il viaggio. L'autotrasportatore lì avrebbe prelevati in Grecia. Da lì la lunga tratta partita dalla remota Asia, è proseguita via mare fino al porto di Brindisi. Il carico di scarpe, sulla base di quanto attestato dalla documentazione acquisita dalla polizia, era destinato in Italia.

Hanno partecipato alle attività anche i funzionari dell’ufficio delle Dogane, i militari della guardia di finanza, la Capitaneria di porto e il personale dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale, impegnato principalmente nella gestione del grosso ingorgo provocato dal gran numero di mezzi che si stavano dirigendo verso l'area di imbarco di Costa Morena, dove erano ormaggiati altri due traghetti. 

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