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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Terapia del dolore, la Lambertucci a Brindisi "NienteMaleRoadshow”

Dopo Ancona e Crotone, "NienteMaleRoadshow", percorso itinerante di eventi finalizzati alla sensibilizzazione dei cittadini sul diritto ad accedere alla terapia del dolore ha fatto tappa anche a Brindisi

BRINDISI - Dopo Ancona e Crotone, “NienteMaleRoadshow”, percorso itinerante di eventi finalizzati alla sensibilizzazione dei cittadini sul diritto ad accedere alla terapia del dolore, come stabilito dalla Legge 38 del 15 Marzo 2010, ha fatto tappa anche a Brindisi. L’iniziativa, strutturata nel format del dibattito in teatro per favorire il dialogo tra esponenti del mondo scientifico, sociale e istituzionale, si è tenuta mercoledì sera alle 18 nel teatro della parrocchia San Vito di Brindisi, alla presenza di un folto pubblico.

Il pubblico-5-33

Patrocinato dal Ministero della Salute e con il grant educazionale dell’azienda farmaceutica Angelini, “NienteMaleRoadshow”, ha avuto il supporto della Provincia e del Comune di Brindisi, dell’Università degli studi di Bari, di Aistom, del Csv Poiesis di Brindisi, della Fondazione Ant, dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Brindisi e della Fondazione per la ricerca farmacologica Gianni Benzi-onlus. Dopo la tappa brindisina, “Niente Male Roadshow” proseguirà in altre sei province italiane per terminare, in autunno, a Roma.

A moderare il dibattito pubblico è stata la nota giornalista e conduttrice televisiva, Rosanna Lambertucci, alla quale Brindisi Report.it ha chiesto di parlare degli obiettivi della campagna “NienteMaleRoadshow”. “Gli obiettivi sono quelli appunto come si può ben capire dallo scopo di questo nostro tour in tutta Italia, di far conoscere la Legge 38”, afferma Rosanna Lambertucci. “La legge 38 è una legge che è stata emanata nel 2010 ma che ancora non è sufficientemente conosciuta. Non è, purtroppo, applicata, molto spesso proprio perché non è sufficientemente conosciuta neanche dal mondo medico. Nel senso che conoscono, sanno che c’è questa legge, ma il personale va anche preparato all’utilizzo dei farmaci specifici.

Antonio Uricchio-2

Quindi è una campagna, a mio avviso, con uno scopo sociale importantissimo. Quindi io mi auguro davvero che si possa raggiungere un risultato di diffusione capillare di questi messaggi”. E su come ha risposto la cittadinanza nelle precedenti tappe di NienteMaleRoadshow Rosanna Lambertucci afferma: “In una maniera incredibile. Io personalmente, come Rosanna Lambertucci, attraverso il mio profilo Facebook dove pubblico ovviamente questo impegno che stiamo portando avanti, io ricevo migliaia e migliaia e migliaia di persone che scrivono e sottolineano l’importanza di quello che stiamo facendo e ci ringraziano.

Quindi c’è un’aspettativa enorme”. E prosegue affermando: “Spero che questo serva a incentivare la nascita dei centri del dolore, del personale che viene addestrato ad applicare la terapia del dolore, perché anche nel mondo medico non è detto che ci sia l’esperienza per poter applicare e per poter somministrare in maniera corretta i farmaci che devono essere conosciuti per dosi, per modalità d’uso ecc.”.

Gianluigi Frozzi-2

Ad aprire il dibattito dedicato al diritto alla terapia del dolore è stato l’ingegner Gianluigi Frozzi, Ceo Pharma Angelini, che ha presentato la propria azienda e l’impegno della Fondazione Angelini nel sociale. Per monsignor Domenico Caliandro, arcivescovo di Brindisi-Ostuni, il dolore nell’esistenza umana c’è, però il compito dell’uomo è lenire il dolore. “Alla scienza è chiesto di venire incontro a questa realtà”, afferma Caliandro, “per rendere la vita, a queste persone che soffrono, un po’ più dignitosa. È un tema delicato, profondamente umano, a cui dobbiamo dare attenzione”.

Il commissario straordinario Ares Puglia, Giovanni Gorgoni, ha aperto il suo intervento soffermandosi sui due provvedimenti del 2015, due delibere di giunta regionale: la 414 del marzo 2015, che ha istituito la rete delle strutture per la terapia del dolore, e la 917 del maggio 2015, che di fatto ha recepito le linee guida nazionali sulle cure palliative. “La situazione ad oggi è a macchia di leopardo”, spiega Gorgoni, “nel senso che molti centri sono partiti, esistono già dei centri per la terapia del dolore. Personalmente ritengo che il limite principale non sia il fatto che funzionino a macchia di leopardo, quanto il fatto che siano prevalentemente strutture ospedaliere in prevalenza”. Quindi, per Gorgoni, la seconda importante sfida nel 2017, dopo gli adempimenti del 2015, è quella di spingere molto di più sulle prossimità della terapia del dolore.  “Quindi non solo ospedali ma anche il più possibile cure territoriali e cure domiciliari in particolar modo”.

Guido Fanelli-2

Gorgoni di seguito si sofferma sul secondo investimento che nel 2017 si farà con l’aiuto dei fondi strutturali europei: l’aumento di posti letto nelle strutture non ospedaliere, gli hospice. “La Regione Puglia ormai annovera nove hospice in giro per l’intera regione, per un totale di quasi 1300 posti letto. Non è ancora il fabbisogno. Ne servirebbero almeno altri 5-600 di posti letto e anche qui le strutture non ospedaliere possono giocare un ruolo importante”. Quindi Gorgoni conclude parlando dell’impegno che la Regione Puglia metterà sulla divulgazione, per gli utenti e per i prestatori di cure.

Ad essere particolarmente impegnata anche nella ricerca farmaceutica e sui temi della terapia del dolore è l’Università di Bari, come ricorda il Magnifico Rettore, Antonio Uricchio. “Siamo una tra le poche istituzioni universitarie che da qualche anno ha un Master che riguarda proprio i temi della formazione del personale in materia di terapia del dolore”. Per Uricchio: “è evidente che attorno a questo tema debba essere coinvolta tutta la comunità scientifica come la comunità civile e si possono sviluppare percorsi nella formazione, nella ricerca e nell’innovazione che credo possano essere veramente coerenti con gli obiettivi della Legge 38. Forse pochi conoscono questa legge, che è una legge di conquista per la nostra comunità civile perché nelle premesse, proprio nel primo articolo, evidenzia lo stretto legame che esiste fra la terapia del dolore e qualità della vita. E obiettivo peraltro è promuovere la dignità dell’uomo, dall’inizio alla fine del suo percorso terreno”. Il rettore ha concluso il suo intervento rilevando come la trasversalità della disciplina consenta di riunire attorno a questo tema competenze medico-sanitarie, competenze di carattere psico-pedagogico o socio-assistenziali e temi come quelli giuridico-economici.

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Giuseppe Romano, presidente della Commissione Sanità Regione Puglia, ha evidenziato l’impatto rivoluzionario che ha avuto la legge 38/ 2010 rispetto alle problematiche legate non soltanto alla qualità della vita rispetto alla patologia, ma anche rispetto al diritto alla buona cura, alla buona pratica, alla buona prestazione. Romano ha inoltre ribadito l’importanza della divulgazione, dell’informazione.

Il dottor Guido Fanelli, professore ordinario di Anestesia, Rianimazione e Terapia del dolore dell’Università degli Studi di Parma e coautore della Legge 38/2010, ha aperto il suo intervento spiegando le motivazioni dell’iniziativa “Niente MaleRoadshow”, facendo la distinzione tra terapia del dolore e cure palliative ed evidenziando come la Legge 38 sia stata presa come legge modello dalle Nazioni Unite e proposta ad altri sette Paesi.

Saverio Cinieri, primario di Oncologia all’ospedale Perrino di Brindisi, ha sottolineato come il dolore da cancro ricordi, ogni istante, al paziente, di essere ammalato ed ha spiegato che, prima di iniziare la terapia, si deve togliere il sintomo del dolore. Il primario ha sottolineato inoltre che il cittadino deve pretendere che il dolore venga gestito dai medici in maniera appropriata.

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Per il dottor Giovanni Vitale, responsabile del servizio terapia antalgica e cure palliative Asp di Brindisi, ospedale Perrino, è importante che ci sia una sintonia tra il Ministero della Sanità e il Ministero dell’Istruzione e che venga istituita la disciplina della Medicina del dolore nelle scuole di formazione  degli operatori sanitari.

Il dibattito è proseguito con l’intervento del presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Brindisi, il dottor Gabriele Rampino, che ha parlato del questionario diffuso dalle farmacie con l’obiettivo di creare un osservatorio sull’accesso del cittadino alle terapie del dolore e alle cure palliative. “Il prossimo marzo 2017 i primi esiti della rilevazione saranno resi noti dalla Fondazione Gigi Ghirotti in occasione della ricorrenza dell’approvazione della Legge sulle cure palliative 38/ 2010”, afferma Rampino.

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La dottoressa Paola Ribecco, presidente Federfarma di Brindisi, ha parlato del ruolo dei farmacisti, che sono quelli a diretto contatto con il pubblico, e di come la salute di tutti noi sia messa all’interno di una “rete” della quale tutti dobbiamo fare parte. “Nel momento in cui tutti collaboriamo, nel momento in cui tutti noi non solo come attori della sanità ma tutti quanti come utenti sappiamo quali sono i nostri diritti, possiamo averne accesso. Noi come farmacisti dobbiamo dare il massimo contributo”.

Filomena Puntillo, docente di Terapia del dolore nel corso di laurea in Medicina e direttrice del Master di alta formazione in Terapia del dolore per medici specialisti dell’Università di Bari, ha evidenziato le particolarità della legge 38, che al suo interno aveva già previsti i meccanismi della formazione, e come due anni dopo, nell’aprile del 2012, il Miur abbia pubblicato i criteri cui far riferimento per l’istituzione di Master in Italia di Terapia del dolore e cure palliative. Il saluto delle associazioni di volontariato è stato portato da Isabella Lettori, presidente del Centro servizi per il volontariato di Brindisi, associazione attenta ai bisogni della città, dei cittadini e dei diritti. Anche per Isabella Lettori la legge c’è ma occorre fare divulgazione, informazione. 

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