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Cronaca

La Nubile non produce il Cdr, ma riceve l'autorizzazione di impresa portuale

Nonostante il contenzioso e per di più del tutto "in extremis", la ditta Nubile ottiene l'ok dall'autorità portuale per esercitare attività di impresa portuale.

BRINDISI - Nonostante il contenzioso e per di più del tutto “in extremis”, la ditta Nubile ottiene l’ok dall’autorità portuale per esercitare attività di impresa portuale. Ci riesce dopo aver incassato un paio di dinieghi e dopo aver documentato, invece, che tale autorizzazione le è necessaria per movimentare ecoballe di Cdr e Css prodotte nel relativo impianto di contrada Pandi, impianto che però è in "stop", secondo quanto è oggetto di indagini della magistratura e quanto viene sostenuto da una azienda tedesca che ha citato dinanzi al Tribunale di Francoforte la società di Luca Screti (indagato per frode in pubblica fornitura nella stessa inchiesta in cui è coinvolto il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales) per ottenere un risarcimento di 15 milioni di euro proprio per le ecoballe mai ricevute, da conferire in un impianto portoghese.

L'authority ha concesso il lasciapassare solo per il 2014 che volge a conclusione. Anno in cui, stando alle previsioni, sarà movimentata una quantità certamente inferiore a quanto stabilito (30 mila tonnellate annue) di combustibile derivato dai rifiuti: al momento, a quanto si sa, l’impianto di contrada Pandi è fermo e fino a ottobre non una sola ecoballa ha lasciato Brindisi. I contratti con il personale assunto a tempo determinato per il funzionamento dello stesso sono scaduti e non sarebbero stati rinnovati.

L’autorizzazione a firma di Iraklis Haralambidis è del 24 settembre scorso, ed è partita per raggiungere la sede della Nubile il 6 ottobre scorso. Dopo l’iniziale diniego del comitato portuale (alla movimentazione di carbone) e visto invece il parere favorevole della commissione consultiva locale del 19 dicembre 2014, lo stesso comitato portuale, nella seduta del 3 marzo scorso, ha fatto richiesta di acquisire la certificazione camerale concernente per Nubile la rispondenza ai requisiti. Il 3 maggio quindi è stato dato parere favorevole. Il 16 settembre Nubile ha presentato il Durc, e le varie certificazioni tra cui la polizza assicurativa a copertura di danni e cose.

Quindi il semaforo verde: “L’impresa Nubile Srl con sede legale in Brindisi, nella persona di Luca Screti, amministratore unico, è autorizzata a esercitare nel porto l’attività di impresa portuale per la movimentazione di Cdr Css e rinfuse, per conto proprio con personale dipendente da lei indicato”. Si tratta di 7 operai. L’impresa ha versato l’8 agosto la parte fissa del canone previsto (e cioè 4.583 euro) e si è impegnata a versare la parte variabile. Ha anche prestato una cauzione di 10 mila euro attraverso polizza fideiussoria.

A dirla tutta l’autorizzazione richiesta avrebbe dovuto avere durata di 15 anni, facendo riferimento al contratto di concessione sottoscritto dalla stessa azienda con il Comune di Brindisi per l’affidamento dell’impianto di selezione, biostabilizzazione e produzione Cdr della zona industriale.

L’esistenza di una inchiesta giudiziaria per frode in pubblica fornitura che coinvolge Luca Screti proprio per la gestione dell’impianto di contrada Pandi è divenuta di dominio pubblico il 15 maggio scorso, quando tanto Screti, quanto l’imprenditore Mimmo Convertino, hanno ricevuto un decreto di perquisizione e sequestri notificato dalla Digos di Brindisi, nell’ambito del fascicolo che riguarda anche il sindaco di Brindisi (indagato per riciclaggio, ricettazione e corruzione). Convertino risponde anche di fatture false per operazioni inesistenti per lavori eseguiti proprio all’interno dell’impianto dato in concessione per tre lustri alla Nubile.

Hercules HaralambidesIl 4 ottobre 2014, una decina di giorni dopo l’ok dell’authority, è invece emerso che la società tedesca Pracht Gmbh ha formulato una richiesta di risarcimento del danno, nei riguardi della Nubile, per 15 milioni di euro. E’ la Provincia, infatti, a non concedere il via libera per il trasporto transfrontaliero di rifiuti per assenza di documentazione da parte della azienda richiedente per una fideiussione prevista dal regolamento europeo e mai presentata.

La Pracht aveva già avviato la programmazione della prima nave, nell’aprile scorso, per un quantitativo di 3.000 tonnellate circa, ma non è stato possibile effettuare il trasporto.

Dal canto suo la magistratura indaga sulle presunte inadempienze di Screti rispetto al capitolato d’appalto. Di recente sono stati acquisiti nuovi atti, si attendono ulteriori riscontri riguardo al funzionamento dell’impianto che, a quel che si è potuto appurare, dopo una ripresa delle attività durante una ispezione partita dall’ufficio Ecologia del Comune di Brindisi (a seguito di una procedura di messa in mora finalizzata alla rescissione unilaterale del contratto, correlata da una denuncia in procura per truffa), è ancora fermo.

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