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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Postino infedele "al soldo della Scu": sospeso per un mese dipendente Brindisi

Racket dei fiori al cimitero: sospeso dal servizio il postino infedele. Gli agenti della Digos della questura hanno eseguito l'ordinanza di applicazione di una misura interdittiva che impone la sospensione del servizio per un mese a carico di Marco Schirinzi,

BRINDISI - Racket dei fiori al cimitero: sospeso dal servizio il postino infedele. Gli agenti della Digos della questura hanno eseguito l’ordinanza di applicazione di una misura interdittiva che impone la sospensione del servizio per un mese a carico di Marco Schirinzi, 57enne di Cellino San Marco, dipendente delle Poste Italiane, in servizio presso la sede di Brindisi, già indagato a piede libero e chiamato a rispondere, in concorso, di violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza, con l’aggravante di aver commesso il fatto approfittando della qualità di addetto al servizio delle poste.

Il provvedimento è stato firmato dal gip di Lecce, Annalisa De Benedictis, su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Lecce, in seguito agli sviluppi del blitz che il 15 novembre scorso consentì agli stessi poliziotti della Digos e ai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale Brindisi di sgominare un presunto gruppo criminale che avrebbe compiuto più azioni finalizzate a costringere una donna a cedere senza alcun corrispettivo a Donato Borromeo (ritenuto personaggio di spicco della "Sacra Corona Unita") il contratto di concessione dell'immobile e la licenza relativa all'attività commerciale di vendita di fiori situata a ridosso del camposanto di Brindisi. In particolare tanto Schirinzi, quanto Borromeo e altri indagati avrebbero confermato in sede di interrogatorio l’episodio di soppressione di corrispondenza contestato.

Shirinzi  è accusato in concorso anche di aver fatto apporre falsamente la firma della commerciante vittima delle estorsioni sul modulo di ricezione di una raccomandata inviata alla negoziante dal suo compagno, con l’aggravante di aver agito allo scopo di agevolare l’organizzazione criminale e per far conseguire alla stessa un incremento delle proprie attività e del proprio patrimonio illecito.  Gli accertamenti eseguiti presso gli uffici centrali delle Poste Italiane fatti dalla Digos hanno seguito l’iter seguito dalla raccomandata accertando che il postino si era appropriato indebitamente della citata raccomandata prelevandola in violazione dei criteri di assegnazione stabiliti dai regolamenti delle Poste Italiane. Durante l’attività di indagine, gli investigatori della Digos, coordinati dal vicequestore Vincenzo Zingaro, utilizzando un escamotage, hanno inoltre fatto trasmettere all’indirizzo della vittima, una lettera raccomandata contenente solo un foglio bianco. I numerosi servizi di osservazione, di pedinamento ed appostamento effettuati dagli investigatori, hanno consentito di assistere alla sottrazione della corrispondenza da parte di Borromeo e della compagna, Serena Lorenzo, che si sono poi impossessati della raccomandata apponendo una firma falsa. La raccomandata è stata poi sequestrata.

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