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Mercoledì, 31 Maggio 2023
Cronaca

Pizzini dal carcere, rapine ed estorsioni: colpo alla Scu, 10 arresti

L’ordinanza di misure cautelari personali è stata emessa dal gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica – Dda di Lecce: 6 le persone raggiunte da custodia cautelare in carcere e 4 da sottoporre agli arresti domiciliari

BRINDISI - Un'organizzazione criminale di tipo mafioso, riconducibile alla frangia della “Sacra Corona Unita” del mesagnese Francesco Campana, è stata sgominata dai carabinieri della compagnia di Brindisi. I reati dei quali sono accusati sono, in particolare, rapine, estorsioni, furti e ricettazione, commessi in concorso negli anni 2014, 2015 e 2018. I militari hanno agito con il supporto dello Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori “Puglia” e del Nucleo Cinofili di Modugno (Bari), a seguito di un'ordinanza di misure cautelari personali emessa dal gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce.

Complessivamente, sono 21 gli indagati. Gli arrestati sono dieci, 8 residenti a Brindisi, uno detenuto per altra causa presso la casa circondariale di Livorno, uno in atto sottoposto agli arresti domiciliari nel comune di Erchie, 6 sono stati trasferiti presso le carceri di Taranto e Lecce, e 4 sottoposti agli arresti domiciliari. A capo del sodalizio uno degli indagati. 

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I nomi degli arrestati

E' stata disposta la custodia cautelare in carcere per Ivano Cannalire (39 anni, di Brindisi); Antonio Camon (62 anni, di Brindisi); Maurizio Cannalire (62 anni, di Brindisi); Angelo De Fazio (47 anni, di Brindisi); Daniele Palma (42 anni, di Brindisi); Fabio Sciarra (40 anni, di Brindisi). Sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti di Simona Sciarra (48 anni, di Brindisi); Orlando Cosimo detto "Dino" Cannalire (40 anni, di Brindisi); Tiziano Cannalire (32 anni, di Brindisi); Alessandro Gasbarro (42 anni, nato a Mesagne, residente ad Erchie).

L'indagine

L’indagine, denominata “Nexus”, ed inizialmente diretta dalla Procura della Repubblica di Brindisi è stata condotta dalla Sezione Operativa del Norm della Compagnia di Brindisi, e trae origine da una rapina a mano armata perpetrata la sera del 22 febbraio 2018 ai danni di una tabaccheria di Brindisi, a seguito della quale, dopo un inseguimento, vennero tratti in arresto in flagranza di reato tre soggetti del luogo. Successivamente, mentre i militari erano alla ricerca dell’arma utilizzata nella rapina e del denaro provento del reato, lungo una strada interpoderale percorsa dai rapinatori in fuga, notarono la presenza di due soggetti, tra gli indagati dell'operazione di oggi, noti per i loro collegamenti con personaggi di spicco della locale criminalità organizzata.

Ne seguì un’attività tecnica d’intercettazione. Attraverso le intercettazioni, infatti, vennero fuori elementi di rilevanza investigativa in ordine all’esistenza di un’associazione a delinquere di tipo mafioso, dedita alla consumazione di reati contro il patrimonio, specialmente estorsioni, promossa e diretta dal carcere da uno degli indagati attraverso i cosiddetti "pizzini" che faceva veicolare nel corso dei colloqui settimanali con la compagna. Ordini per rapine, furti, ricettazioni ed estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Tra gli episodi più significativi, l'esplosione di colpi d’arma da fuoco a scopo intimidatorio nei confronti di un noto autoconcessionario di Brindisi ed il successivo danneggiamento a mezzo di incendio di alcune vetture parcheggiate all’interno dell’autosalone, con la conseguente richiesta estorsiva ai danni del proprietario.

I riscontri effettuati nel corso delle indagini hanno consentito, inoltre, di rinvenire e sequestrare diversi autoveicoli, oggetto di furto in provincia di Brindisi e poi restituiti agli aventi diritto, rubati col fine di attuare le azioni delittuose dell’organizzazione criminale o finanziarne le attività illecite. L’intera attività d’indagine è stata coordinata dai pubblici ministeri Giovanna Cannarile della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e da Giovanni Marino della Procura della Repubblica di Brindisi.

articolo aggiornato alle 15:40 (i nomi degli arrestati)

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