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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sbarco di eroina a un passo dalla questura: 7 anni e 8 mesi a Di Lauro

BRINDISI - Sfidarono la sorte, il 30 gennaio del 2013, e cercarono di far sbarcare un quantitativo ingente di eroina (ben 15 chili) proprio nei pressi della questura. Ora in cinque, un brindisino e quattro albanesi, sono stati condannati a pene fino a 7 anni e 8 mesi.

BRINDISI - Sfidarono la sorte, il 30 gennaio del 2013, e fecero sbarcare un quantitativo ingente di eroina (ben 15 chili) proprio nei pressi della questura. Il gruppo composto da quattro albanesi e dal brindisino Teodoro Di Lauro, 57 anni, non la passò liscia. Scattarono gli arresti della Squadra mobile di Brindisi. Oggi si è chiuso il processo con rito abbreviato per tutti e cinque con pene piuttosto severe: Di Lauro è stato condannato a 7 anni e 8 mesi di reclusione; Mustafa Rusten, 54 anni, comandante dell’imbarcazione che trasportava la droga, a 7 anni e 6 mesi; Kadri Cami, 67 anni e Ferdinant Shkurti, 50 anni, Avni Ceka, 61 anni, sono stati condannati a 4 anni e 8 mesi. Per tutti il pm, Valeria Farina Valaori, aveva chiesto condanne comprese tra i 5 e i 9 anni di reclusione.

Teodoro Di LauroLe pene sono state decise dal gup, Valerio Fracassi, che ha considerato lo sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato. Le difese degli imputati sono state rappresentate dagli avvocati Gianvito Lillo, Ladislao Massari, Daniela D’Amuri e Andrea Rampino. La droga, proveniente in tutta probabilità dall’Albania era divisa in 28 panetti dal valore di 17mila euro ciascuno. Si trovava su un peschereccio. Ritenevano i 5 del gruppo che armeggiare proprio sotto il naso dei poliziotti avrebbe fugato ogni sospetto. E invece la Mobile era lì, probabilmente informata di quanto stava per avvenire, proprio lì nell’area portuale. L’inseguimento iniziò nel quartiere Bozzano. Poi nei pressi della banchina Feltrinelli i poliziotti osservarono la consegna, attraverso le sbarre di un cancello che si trova in un tratto di area portuale non controllato.

Di Lauro era a terra, gli altri quattro sul peschereccio che era fermo nel porto di Brindisi da due giorni. C’era un borsone e un bel po’ di eroina. A casa di Di Lauro fu trovata e sequestrata poi una pistola Tokarev, completa di munizionamento. Tutti sono stati ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, con l’aggravante dell’ingente quantitativo. 

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