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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Pestaggio dell’amante della moglie di un detenuto: indagato ai domiciliari

Vito Cavaliere, 19 anni, lascia il carcere di Brindisi. Era stato arrestato il 13 agosto. Il gip: “Giovane, incensurato e confesso”

BRINDISI – Dopo due mesi e mezzo trascorsi in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato, Vito Cavaliere, 19 anni, di Brindisi, ha ottenuto i domiciliari, fermo restando la contestazione legata al pestaggio a sangue dell’amante della moglie di un detenuto. Per il gip sono da ritenere attenuate le esigenze di cautela sociale.

Gli arresti

Cavaliere venne arrestato il 13 agosto scorso dagli agenti della Mobile nell’ambito delle indagini sull’aggressione ai danni di una coppia, la sera del 3 agosto. La donna e il presunto amante, congiunto di Cavaliere, si appartarono in auto nei pressi del campo Franco Fanuzzi, nel quartiere Casale e qui vennero sorpresi. L’uomo venne picchiato anche con un bastone e riportò lesioni alla testa e al volto, con prognosi di trenta giorni. La donna riuscì a fuggire a piedi.

Il presunto movente

Nella ricostruzione dell’accusa, alla base della spedizione punitiva c’era la volontà di alcuni componenti della famiglia Cavaliere, di interrompere la relazione di un loro parente con la moglie di un brindisino, finito poi in carcere. Con Vito Cavaliere, ci sarebbero stati il fratello Giuseppe, 26 anni, la madre Annunziata Antonicelli, 50, e Daniele Cavaliere, cugino.

Le accuse

Tutti sono ancora sotto inchiesta con l’accusa di tentato omicidio, aggravato dalla premeditazione, da futili motivi e dalla crudeltà. Sono accusati, inoltre di rapina perché, stando alla ricostruzione, avrebbero rubato l’auto e gli effetti personali all’uomo. Antonicelli è ai domiciliari dal 13 agosto, Giuseppe Cavaliere in carcere dallo stesso giorno e Daniele Cavaliere ai domiciliari dal 29 agosto.

La difesa

Per Vito Cavaliere, il difensore Daniela D’Amuri lo scorso 24 ottobre ha presentato richiesta per l’attenuazione della misura di custodia. Il giudice per le indagini preliminari, Maurizio Saso, ha accolto l’istanza della penalista, con il parere favorevole del pubblico ministero titolare del fascicolo d’inchiesta.

Le motivazioni del gip

Il gip, nel provvedimento firmato ieri, ha evidenziato in primis che le indagini sono in fase di “conclusione” e che il periodo di “presofferto” dell’indagato, ossia il lasso di tempo trascorso in carcere, è da ritenere “congruo. Di conseguenza le “perduranti esigenze di cautela sociale poste a fondamento dell’ordinanza di custodia si sono attenuate e possono, ora, essere adeguatamente salvaguardate mediante la meno afflittiva misura degli arresti domiciliari”.

“L’indagato – ha scritto sempre il gip – giovane, incensurato e confesso, non risulta mai essere stato condannato per il reato di evasione, sicché non vi è motivo di ritenere che si atterrà a tutte le prescrizioni impostegli, anche per evitare il ripristino della custodia in carcere”.

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