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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Agguato in pizzeria al Paradiso: condannati due brindisini per tentato omicidio

Pronunciata la sentenza con rito abbreviato. Gli arresti della Squadra Mobile il 7 marzo 2022, l'episodio si verificò l'11 ottobre 2020

BRINDISI - L'agguato a colpi di pistola in una pizzeria al rione Paradiso risale all'11 ottobre 2020. Oggi, martedì 14 marzo 2023, arrivano le condanne per due brindisini, ritenuti dagli inquirenti responsabili del tentato omicidio. Il gup del Tribunale di Brindisi, Barbara Nestore, ha condannato i due 25enne Emanuele Taurisano e Tiziano Marra rispettivamente a dieci anni e nove anni e quattro mesi di reclusione. La vittima - il brindisino 26enne Matteo Trane - non si è costituita parte civile. La lettura della sentenza arriva dopo le arringhe difensive dei legali dei due giovani, Laura Beltrami e Giuseppe Guastella. Il processo è stato celebrato con rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Come si evince dalla lettura del dispositivo, Marra è stato assolto da un titolo di reato (evasione in concorso), il giudice ha escluso l'aggravante della minorata difesa per entrambi. Il deposito della sentenza è previsto entro 90 giorni. 

Nella scorsa udienza, del 29 novembre 2022, il pm Giovanni Marino della Procura di Brindisi aveva invocato dodici anni di reclusione per Taurisano e dieci anni per Marra. Le indagini sono state svolte dagli agenti della Squadra Mobile di Brindisi, guidati dal vice questore Rita Sverdigliozzi. E' interessante leggere l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due imputati perché si può comprendere la genesi di quanto accaduto. Di seguito, la ricostruzione degli inquirenti.

Taurisano ha una fidanzata ma lui si trova in carcere, a Secondigliano per la precisione. La ragazza lascia Taurisano e instaura una relazione con Trane. Nel frattempo Taurisano ottiene i domiciliari, nel capoluogo adriatico. E intanto mediterebbe vendetta nei confronti di Trane. Per gli investigatori, anche Marra, amico d'infanzia del primo imputato, cova rancore nei confronti della futura vittima dell'agguato: quest'ultimo, un prestante pugile, sarebbe intervenuto durante una lite in difesa di un altro ragazzo, riportando a più miti consigli lo stesso Marra.

Rione Paradiso, 11 ottobre 2020. E' sera. Un giovane entra in una pizzeria, ad attenderlo, fuori, un altro giovane in scooter. Il primo entra in cucina ed esplode tre colpi di una pistola calibro 7,65 all'indirizzo di Trane, che si trova all'interno, ferendolo all'addome e a una gamba. Poi esce, raggiunge il complice sullo scooter e i due si dileguano. Sono le 20 di sera. Arrivano i soccorsi, Trane è gravemente ferito. Viene trasportato prima al Perrino di Brindisi, dove viene sottoposto a un delicato intervento chirurgico, poi giorni dopo viene ricoverato anche presso l'ospedale di Lecce. Passerà dalla Rianimazione.

Intanto sul posto ci sono gli agenti della Mobile. Iniziano le indagini: analisi dei cellulari, intercettazioni telefoniche e ambientali, verifiche sugli indumenti, telecamere di sorveglianza, lettura del contesto et cetera. Col tempo, gli inquirenti non hanno dubbi: in sella a quello scooter - rubato, tra l'altro - c'era Marra, a sparare era Taurisano. Il gip del Tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, che firmerà l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due giovani, definirà "mirabile" l'attività investigativa. Confermata dalla sentenza di condanna di oggi.

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