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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Brindisina uccisa a colpi di pistola in Brianza

Valeria Bufo aveva 56 anni: a sparare il marito, Giorgio Truzzi. Dopo l’omicidio si è presentato in caserma: “Sono stato io”. L’arma non si trova

BRINDISI – Uccisa a colpi di pistola mentre era in auto, ferma al semaforo. A sparare quattro colpi,  è stato il marito che si è costituito subito dopo l’omicidio. Valeria Bufo aveva 56 anni ed era originaria di Brindisi, dove vivono alcuni nipoti. Ha trovato la morte in auto, a Bovisio Masciago, comune della Brianza, in cui risiedeva dopo essersi sposata, per mano di Giorgio Truzzi, 57 anni, l’uomo che l’aveva resa madre di tre ragazzi, una minorenne, e dal quale si stava separando.

L’omicidio

Veronica_bufo-2Femminicidio, lo chiamano. L’ennesimo da inquadrare, stando a quanto è emerso dalle prime indagini, nei litigi innescati negli ultimi giorni, quando la donna avrebbe deciso di lasciare il marito, stando alla versione resa dall’uomo, reo confesso. La tragedia è avvenuta ieri, giovedì 19 aprile 2018, attorno alle 13, in corso Italia, strada principale del comune della Brianza, dove viveva la coppia.

Stando alla ricostruzione dei carabinieri, Truzzi avrebbe seguito la moglie in auto, sapendo che la donna attorno all’ora di pranzo avrebbe lasciato il posto di lavoro per andare a perdere la figlia a scuola. Come ogni mattina. Lui era a bordo di una Smart, lei di un’Alfa Romeo Giulietta. L’ha raggiunta a un semaforo, l’ha affiancata è sceso dall’utilitaria, ha impugnato una pistola e ha fatto fuoco.

Tre colpi hanno raggiunto la donna al petto. I passanti hanno chiamato il 118. Valeria Bufo è morta un’ora dopo in ospedale. Il marito è fuggito e si è presentato alla stazione dei carabinieri più vicina, confessando quanto aveva fatto poco prima: “Ho sparato a mia moglie”, ha detto. E’ stato arrestato. L’interrogatorio, davanti, al pubblico ministero Stefania Di Tullio, è andato avanti sino a notte fonda, poi è stato condotto in carcere.

La confessione del marito

Giorgio Truzzi è accusato di omicidio volontario aggravato anche dalla premeditazione, tenuto conto del fatto che lui stesso ha riferito ai militari di aver inseguito la moglie e di essere armato. Ma l’arma non è stata trovata. Né è chiaro come abbia fatto ad averne la disponibilità: non risulta che abbia un porto d’armi.

La donna era impiegata in un'azienda di Bovisio Masciago, il marito era autista presso una società di Lentate sul Seveso. Vivevano a Seveso, ma da diverso tempo erano in crisi ed erano vicini alla separazione. Almeno due i proiettili avrebbero raggiunta Valeria Bufo al cuore, un altro al torace, al gomito e ad una mano, segno che la donna ha probabilmente tentato di proteggersi dai colpi. «Ho sentito almeno due spari, sono corso fuori casa e ho visto tanta gente intorno alla sua macchina, qualcuno che le sentiva il polso, poi sono arrivati i carabinieri e l'ambulanza», ha raccontato un residente della zona. 
Sotto choc i vicini di casa e l’intero comune in cui viveva la famiglia.

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