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Brindisino nascose ricercato leccese

BRINDISI - Nel tardo pomeriggio i carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce hanno arrestato Patrik Colavitto di trentadue anni di Brindisi. L’arresto è stato eseguito su ordine del gip Annalisa De Benedictis che ha accolto la richiesta di arresto da parte dei pm della Dda Guglielmo Cataldi e Giuseppe Capoccia. L’uomo è accusato di favoreggiamento personale, aggravato dalle finalità mafiose.

BRINDISI - Nel tardo pomeriggio i carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce hanno arrestato Patrik Colavitto di trentadue anni di Brindisi. L’arresto è stato eseguito su ordine del  gip Annalisa De Benedictis che ha accolto la richiesta di arresto da parte dei pm della Dda Guglielmo Cataldi e Giuseppe Capoccia. L’uomo è accusato di favoreggiamento personale, aggravato dalle finalità mafiose.

Si tratta di colui che avrebbe aiutato, stando alle indagini dei carabinieri, Salvatore Milito, quarantenne di Squinzano, ad eludere le ricerche, ospitandolo, nella sua abitazione, mentre era ricercato perché ritenuto l’autore del tentato omicidio dei suoi compaesani Luca Greco e Marino Manca, il pomeriggio dell’8 settembre scorso. All’alba del 26 settembre scorso, i carabinieri attuarono un blitz in quello che ritenevano il covo di Milito. L’abitazione, ubicata in località Montenegro di Brindisi era stata presa in affitto proprio dal Colavitto, la scorsa primavera. Lì fu trovato ed arrestato Milito.

Il ricercato era da solo ma bene armato di doppietta carica con matricola abrasa e canne mozzate, nove cartucce calibro 12 per fucile, tre cartucce calibro 9 per pistola, un coltello a scatto, e munito anche di due passamontagna, due paia di guanti, un po’ di hashish e di marijuana, ottocento euro in contanti, una carta d’identità falsa con la sua foto e le generalità di un’altra persona. Fuori era parcheggiata la sua Kawasaki Ninja.

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